Il legale del boss Bernardo Provenzano, l’avvocato Rosalba Di Gregorio, ha presentato al magistrato di sorveglianza di Parma richiesta di scarcerazione del capomafia, detenuto nel carcere del capoluogo emiliano e ricoverato da giugno in gravissime condizioni di salute. L’istanza, preceduta da analoghe richieste fatte sia al magistrato che al tribunale di sorveglianza di Bologna, tutte respinte, segue la trasmissione ai familiari del boss del referto fatto il giorno del ricovero del boss.
I medici, nel documento compilato all’accettazione parlano di ”decadimento neurologico, malnutrizione e disidratazione” del paziente arrivato nel nosocomio in stato di coma. ”La detenzione – si legge nell’istanza – ha arrecato gravissimi pregiudizi” a Provenzano. Il legale ha trasmesso la richiesta alla Procura di Parma che ha aperto un’indagine sulle condizioni del capomafia. Nei giorni scorsi le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta, su sollecitazione dell’avvocato, hanno dato parere favorevole per la revoca del 41 bis a Provenzano. Parere contrario, invece, è stato espresso dalla Dna. Sulla vicenda si aspetta la decisione del Guardasigilli. ”Mentre il ministro attende – commenta il legale – e la Dna scrive un parere ‘fuori tema’ sul regime del 41 bis, si scopre che al carcere lo ricoverano in coma per disidratazione, infezione e malnutrizione. Ma chi si occupa delle condizioni dei detenuti? I giudici di sorveglianza, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria?”.