Un bambino costretto dai Servizi sociali a continuare a vedere il padre, malgrado sia stato appurato che quest’ultimo abbia abusato di lui. Lo scrive in una nota l’avvocato Francesco Miraglia del Foro di Modena, legale della madre M.G., che per questo ha deciso querelare una psicologa e un’assistente sociale del Consultorio di Piazzola sul Brenta (Padova) ”a causa del loro comportamento lesivo, pregiudizievole e dannoso” verso il figlio minorenne della propria assistita, che all’epoca dei fatti aveva 3 anni e richiedendo, inoltre, ”che le due professioniste non si occupino piu’ della vicenda”.

Il provvedimento arriva dopo ”una lunga ed estenuante vicenda che vede come protagonista un bambino che chiameremo con il nome di fantasia Marco e, indirettamente, la sorellina piu’ grande di lui, che all’epoca dei fatti aveva 11 anni”. Nel 2007 la donna sospetta che il compagno molesti la figlia. La bimba, interrogata da Tribunale di Padova, spiega si essere stata obbligata dall’uomo a vedere film pornografici e a denudarsi. Anche il bambino viene ascoltato dal Giudice e nel 2012 l’uomo viene rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale sul figlio. Malgrado cio’, il Tribunale per i Minori di Venezia obbliga Marco a vedere il padre presso i Servizi sociali. Anche se non condivide le scelte dei Servizi, la madre e’ collaborativa. Ma a giugno i Servizi sociali nella relazione al Tribunale per i Minori a proposito della madre sottolineano come: ”E’ vero che lei e’ sempre stata puntuale agli incontri, nelle comunicazioni a convincere Marco ad entrare quando voleva ma visto il continuo chiedere appuntamenti dal suo legale che sicuramente si sara’ attivato sotto sua richiesta, lei ha finto”. Osservazioni che, spiega il legale, stupiscono la donna. Per l’avvocato Miraglia c’e’ stato ”un vero e proprio accanimento contro la donna, che io ritengo ingiustificato. E’ piu’ che evidente che il bambino e’ stato traumatizzato da questa figura paterna ed e’ quindi normale che ne voglia stare lontano. Elementi oggettivi denotano come questa frequentazione sia cagionevole per la sua salute e quindi Marco deve essere tutelato. Noi provvederemo a farlo in ambito giudiziario. Ancora piu’ incredibile e’ quanto e’ stato prospettato alla madre: se il figlio non incontrera’ il padre l’alternativa sara’ l’ allontanamento del piccolo dalla propria famiglia. Quanto sta accadendo a questo bambino e’ gravissimo, l’allontanamento oramai viene usato come strumento di ricatto e di minaccia sotto l’indifferenza dell’autorita’ giudiziaria e dei nostri politici”.

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