CASERTA – “L’inceneritore a Taverna del Re è una oscenità che solo menti diaboliche possono partorire”, così Pietro DI Sarno coordinatore provinciale SEL Caserta che continua: “Le affermazioni dell’assessore regionale Romano dimostrano l’elevato grado di cecità ambientale, economica e sanitaria che ha sempre afflitto il centrodestra. Senza alcun dubbio il primo problema e chiaramente quello più sentito dai cittadini è quello che riguarda la salute.

Parliamo infatti di una delle aree con le percentuali più alte di Europa in tema di mortalità per tumore o malattie dovute all’avvelenamento ambientale. Taverna del re può infatti trasformarsi in una bomba dagli effetti devastanti per le ricadute ambientali e sanitarie se si consente l’incenerimento che trasformerebbe quei rifiuti in polveri sottili, diossine , furani e metalli pesanti e nuove ceneri solide di natura pericolosa, da smaltire in altri siti idonei. Ma come se non bastasse i problemi non si fermano qui. Il primo interrogativo riguarda la proprietà dei rifiuti depositati nel sito. La Fibe infatti, a conferma di quanto noi abbiamo sempre sostenuto, ha dato in garanzia alle banche i circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti, o meglio materia prima seconda, 6 dei quali si trovano a Taverna Del Re, in cambio di milioni di finanziamenti a dimostrazione del fatto che i rifiuti non sono un problema ma una risorsa. Quindi la Fibe s.p.a. ne sarebbe proprietaria fino a pronunciamento del giudice Se anche il giudice si fosse espresso a favore di una proprietà legittima della regione la domanda sarebbe. Quale pazzo può acquistare una risorsa e poi trattarla come un rifiuto??? Chiaramente solo la regione di Caldoro che paga con i nostri soldi e poi li brucia. Inoltre eravamo in attesa della caratterizzazione dei rifiuti. Anche qui non ci sono notizie in merito. Se si è fatto, come mai nel silenzio e nella segretezza assoluta??? Insomma, mentre nel resto d’Europa si riaprono le discariche per differenziare i rifiuti e venderli qui da noi li si bruciano per uccidere ancora più cittadini di quelli già rimasti vittime del disastro ambientale. In quei rifiuti se trattasi di soli rsu , c’è materia ormai priva di organico, che può essere facilmente selezionata e riciclata in modo ecologicamente sostenibile. Se ci fossero rifiuti pericolosi e industriali a maggior ragione sarebbe fondamentale studiarne l’entità provando a risalire a come siano stati assimilati e introdotti in discariche ad altro destinate e recuperare materia prima seconda da reintrodurre nei cicli produttivi con notevole vantaggio anche degli industriali produttori. Inoltre come affermato dal commissario ci vorrebbero ben quattro anni per la realizzazione di questo impianto con l’investimento di svariati milioni di euro. Come si fa a tenere in sicurezza i rifiuti ancora per quattro anni? E soprattutto chi, oltre alla camorra, in questo periodo di crisi ha i soldi per far fronte a questo investimento? Crediamo invece che a Taverna del re vada installato un impianto per la differenziazione dei rifiuti che potrebbe essere utilizzato anche successivamente creando in questo modo anche altri posti di lavoro. Parliamo di impianti che nei paesi più avanzati (tipo la Polonia) funzionano da anni. Se come affermato dal commissario Carotenuto è ormai avviata la procedura per la realizzazione dell’inceneritore Sinistra Ecologia e Libertà si opporrà in tutti i modi possibili invitando amministratori pubblici, cittadini ed altri partiti politici a scendere in strada per la difesa della salute e dell’ambiente. Il coordinatore regionale di SEL, on. Arturo Scotto afferma che se dovesse essere necessario SEL ricorrerà alla Corte Europea per denunciare il perpetuarsi dei continui attentati alla salute dei cittadini nei territori vicini al sito in questione.”

 

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