L’importante ora e’ andare avanti, perche’ dopo la nota del presidente Napolitano il futuro del governo si giochera’ sulla capacita’ di mettere mano alle riforme. Ne e’ convinto Stefano Caldoro, presidente Pdl della Regione Campania, intervistato dal Messaggero.

”La nota ha esplicitato le posizioni del Quirinale, e a me e’ sembrata molto equilibrata rispetto alle prerogative del Capo dello Stato. Solo due elementi mi sembrava che avessero, per cosi’ dire, qualche accento – spiega -: il richiamo alla stabilita’ politica, la necessita’ che il governo Letta vada avanti per ragioni di emergenza economica, sociale e occupazionale. Un richiamo dunque al ruolo specifico della maggioranza parlamentare. L’altro punto e’ la risposta a chi pensava che la sentenza non avrebbe avuto effetti politici. A chi l’aveva gia’ derubricata come ‘un fatto personale’ del Cavaliere. Posizione che si e’ dimostrata superficiale”. ”Il presidente poi – aggiunge -, ed e’ una novita’, ci dice che ritiene legittimo che una sentenza susciti riserve o consensi. E in questo io ci vedo un richiamo fatto dal presidente alla necessita’ di una riforma della giustizia”. ”Il pezzo piu’ pericoloso di questo cosiddetto partito delle elezioni e’ tra i falchi del Pd – sottolinea -. Quell’area che ora si deve ristrutturare, che punta alla segreteria del Pd e che vede Letta come un intralcio”. ”Renzi, certo – chiarisce -, ma non solo, gran parte dei candidati alla segreteria. Anche la vecchia nomenclatura”.

 

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