Esame di maturita’ fallito: la Juventus, a oggi, non e’ matura per lottare al vertice. Si fa raggiungere due volte dal Genoa in casa e spreca una quantita’ industriale di palle gol, oltreche’ una occasione notevole per restare in testa alla classifica.
Bella, a tratti bellissima dal centrocampo in su, brutta, a tratti orribile in terza linea. E’ stata ancora una volta determinante, in negativo, la prova di Chiellini, responsabile sui due gol rossoblu’, ma in generale, la squadra ha dato l’impressione di strapotere quando ha la palla tra i piedi, ma di soffrire ancora molto (vedi l’anno scorso) quando ce l’hanno gli avversari. Bravo il Genoa che con coraggio e gioventu’ non si e’ mai fatto intimorire dalle folate a volte superbe degli uomini di Conte. Dopo il gol di Matri (come al solito di rapina), e’ bastata la prima controffensiva seria del Grifone per pareggiare: grande giocata di Jankovic, uno dei migliori, cross perfetto di Antonelli e Chiellini si perde Rossi, lontano almeno tre metri. Nel primo tempo la Juve era andata vicina al gol in tre occasioni: tiro centrale di Vucinic sventato da Frey, testata fuori di Chiellini da due passi, tiro di Matri da due passi respinto fortunosamente. Ripresa: la Juve riprende a macinare gioco e va presto in gol: azione stupenda, con Pirlo che imposta, Vucinic che rifinisce, Pirlo che perfeziona con una finta stupenda e Matri va in raddoppio. Finita? Nemmeno per sogno. Al Genoa stordito basta un quarto d’ora per riaversi. Merkel suona il campanello d’allarme con un colpo di testa sulla traversa. E poi, al primo cross serio, di nuovo il pasticcio bianconero di Bonucci e soprattutto Chiellini e fa 2-2. La squadra di Conte ha gia’ perso otto punti con avversarie medie (Chievo, Catania, Bologna e Genoa) e adesso e’ attesa da un ciclo di ferro e rischia di perdere fiducia. Tra i volti nuovi, Estigarribia, che non ha entusiasmato ma almeno ha carattere, corre e difende, al contrario di Krasic. L’attacco a due punte e’ risultato piu’ consistente, ma Vucinic non era in grande serata e i cross continuano a non arrivare, per lo meno quelli decenti. La Juve, poi, soffre assai in mezzo al campo, dove spesso ha l’inferiorita’ numerica e l’unico modo per evitarlo e’ il possesso di palla, ma non puo’ averlo in eterno e quando e’ sterile, diventa anche frustrante. Bene i soliti, in maglia bianconera: Pirlo, Matri, Barzagli, Lichtsteiner. Male sempre i soliti, cioe’ Chiellini e in parte Bonucci, ma anche Pepe e Marchisio non hanno brillato. Nel Genoa su tutti Rossi, Jankovic e Veloso, ma tutta la squadra si e’ mossa con disinvoltura coprendo benissimo gli spazi con dinamismo e qualita’.