L’ultima volta che la Juve aveva vinto a Siena c’era lo scudetto sulle maglie bianconere. Ora a di stanza di vent’anni l’impresa si è ripetuta. E se allora vincemmo di un punto con tanto di protesta dei tifosi dell’allora Mens Sana Ticino, che navigava, come sempre nella storia prima di Minucci, nei bassifondi della classifica, quella di stasera è una vittoria che vale di più.
Perché il 69 a 65 che ci ha fatto impazzire davanti agli schermi di Raisport entra di diritto nella storia della Juve. Siena è squadra imbattibile ormai da anni nel campionato italiano, lontanissima ormai da Caserta che quest’anno si è presentata alla partenza del campionato con una squadra rifatta da capo a piedi e con problemi finanziari che ne mettono a repentaglio il futuro. Eppure a vincere stavolta, contro tutti i pronostici, sono stati i ragazzi in maglia nera guidati da coach Sacripanti (a quando la cittadinanza onoraria?), che in estate novello Ferguson del basket, ha allestito il rooster e se li è scelti uno ad uno quelli che da stasera diventeranno “Gli eroi di Siena”.
Pochi (per via del mancato arrivo del passaporto bulgaro di Collins si è dovuto sacrificare Fletcher), sporchi (perché la zona 2-3 che il canturino ha usato per praticamente tutti i 40 minuti non ha lasciato passare una palla che fosse una del confuso attacco senese) e cattivi (vedi l’intensità pazzesca in difesa e nelle palle contese, manco si fosse nei play-off e non alla terza giornata) come la pattuglia di eroi dell’ultimo film di Tarantino “Inglorius bastard” che forse come loro nella finzione scenica col nazismo (permetteteci lo spericolato accostamento, ma la felicità a volte pretende delle licenze) stasera spezzano la tirannia senese sul campionato italiano di basket, facendo saltare il fortino bianco verde per la gioia della sparuta rappresentanza dei tifosi dell’Inferno ammessi al palasport che alla sirena si stropicciavano gli occhi quasi non credendo a ciò che avevano visto.
Invece è tutto vero, tutto reale: CASERTA HA VINTO A SIENA. E lo ha fatto guidata sul campo da un immenso Collins che chiude con 18 punti e una lettura dei momenti topici da grandissimo giocatore qual è. Con lui sull’altare Andrè Smith, 16 punti a referto e il dominio del pitturato. Condiviso col suo socio Stipanovic, versione superman oggi. E il capitano Doornekamp che ha trasmesso l’orgoglio di vestire questa casacca se è vero che dietro di lui tutti i suoi compagni non ci hanno pensato un istante a buttarsi nella mischia quando c’era qualche palla vagante da recuperare. Primo tra tutti Righetti 7 punti decisivi e la lotta in trincea manco fossimo sul Piave E gli argentini Ciorciari e Maresca con la loro “garra”, che ha infettato Rose, che ha si sparacchiato spesso a vuoto (solo 2 punti) ma ha fatto sentire i suoi muscoli e la sua voglia quando contava.
Pianigiani ci ha provato a spezzare il sogno di Caserta, ruotando la sua infinita panchina e affidandosi alla sua vecchia guardia. Ma stasera gli All blacks casertani erano più forti, troppo anche per la corazzata Siena che se ne torna a casa con un 0-2 negli ultimi due scontri diretti con la Juve. E domenica il Palamaggiò erutterà peggio del Vesuvio quando sul parquet di casa arriverà Casale. Ma di questo ci sarà tempo per parlarne, ora bisogna tirare fuori lo champagne e brindare. Prosit!
Il tabellino MONTEPASCHI SIENA – PEPSI CASERTA 65 – 69 (18-18, 35-28, 43-48) Montepaschi: Andersen 11, Mc Calebb 14, Summers 6, Stoonerook 3, Zisis, Carraretto, Aradori 12,Kaukenas 15, Ress, Michelori 4, Lechtaler ne, Moss. Allenatore: Pianigiani Pepsi: Doornekamp 2, Maresca 9, Smith 16, Collins 18, Rose 2,Righetti 7, Stipanovic 15, Ciorciari, Di Monaco ne, Cefarelli ne. Allenatore: Sacripanti Arbitri: Lamonica, Sardella, Barni Montepaschi: tiri da 2 21/47 (45%), da 3 4/20 (20%), liberi 11/15 (73%), rimbalzi 33 (offensivi 14) Pepsi: tiri da 2 22/43 (51%), da 3 6/18 (33%), liberi 7/11 (64%), rimbalzi 44 (offensivi 13).
Nicola Di Santo