“Sarebbe lesivo della legalita’ e del principio di uguaglianza tanto riconoscere a Berlusconi trattamenti di favore quanto negargli i diritti che le leggi gli garantiscono”. Lo ribadisce Luciano Violante in un intervento su ‘L’Unita”.
“L’intero partito -aggiunge- intende riconoscere davvero al senatore Berlusconi il diritto di difendersi e al Senato il dovere di ascoltare e di decidere solo dopo aver ascoltato? O per alcuni di noi l’ascolto delle ragioni del condannato diventa un orpello formale quando l’interessato e’ il tuo principale avversario, quello che ha piu’ volte usato la forza dei numeri per far votare al Parlamento decisioni impensate come la filiazione di una ragazza marocchina, leggi ad personam e persino una legge contra personam (Caselli)?” “Un partito democratico sente il riconoscimento dei diritti costituzionali di qualsiasi persona che sta per essere giudicata come un presupposto intangibile della propria identita’ politica. Soprattutto quando quella persona e’ nelle sue mani ed e’ il suo principale avversario; puo’ essere condannato moralmente e politicamente, ma gli si devono sempre garantire i diritti che in una procedura giudiziaria gli spettano”.
“E’ gravoso applicare la Costituzione a chi si e’ sempre comportato come tuo nemico. Ma la forza morale, la legittimazione politica e la reputazione sociale di un partito -ricorda l’ex presidente della Camera- si riconoscono e si costruiscono proprio in queste circostanze”. “Bisogna assumersi l’onere di spiegare con autorevolezza ed umilta’ agli iscritti, agli elettori, all’opinione pubblica perche’ riconoscere anche a Berlusconi il diritto di difendersi fa parte del carattere costitutivo del Pd e perche’ il Senato potra’ decidere defintivamente solo dopo aver ascoltato e discusso quella difesa. E se Berlusconidev’essere dichiarato decaduto dal Senato, come e’ probabile, questa dichiarazione deve avvenire nel rispetto delle forme del diritto, che sono la sostanza della legalita’ e della democrazia”.