DUGENTA – Sono state, di sicuro, l’esasperazione e la paura a prevalere sulla ragione ed a provocare l’accaduto di qualche ora fa, fortunatamente dall’epilogo non tragico: siamo nelle campagne fra i comuni di Limatola e Dugenta, nel primo pomeriggio.
Giuseppe Rossi, un 58enne agricoltore del posto, sente rumori strani provenienti da un frutteto non lontano dalla sua abitazione: l’uomo scorge delle sagome ed un’autovettura e capisce che stanno rubando le sue pesche – peraltro come già accaduto di recente – motivo per cui imbraccia il fucile regolarmente detenuto e spara per allontanare i malfattori.
Riesce nel suo intento (vede scappare una Fiat Punto di colore scuro) e allerta i Militari dell’Arma locale (la Stazione di Dugenta) che, con l’ausilio del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio, si mettono immediatamente sulle tracce dei fuggitivi: qualche ora dopo, i Carabinieri intercettano l’auto, in sosta sul retro di un’abitazione ubicata nei pressi della Stazione Ferroviaria di Telese Terme.
Il veicolo riporta il lunotto frantumato: il che conferma agli operanti che si tratta proprio dell’auto ricercata, verosimilmente attinta dai colpi sparati dal coltivatore.
Una fulminea irruzione in casa ed i due fratelli Greco (Antonio, 29enne e Giovanni, 23enne), pregiudicati, vengono bloccati mentre stanno sistemando le pesche asportate (un quantitativo di 200kg circa).
Sottoposti a perquisizione personale, entrambe presentano lievi ferite da arma da fuoco: in particolare, Antonio alla gamba sinistra, mentre Giovanni alla scapole ed alla nuca: intervenuto il personale sanitario del 118, viene confermata la tesi che i due siano stati attinti dai pallini (di piombo) contenuti nelle cartucce da caccia.
Le stesse che gli uomini della Benemerita repertano a casa del Rossi: l’uomo, dunque, confessa tutta la verità dei fatti ed ammette di aver tirato ai ladri in fuga, colpendoli alle gambe ed alle spalle.
Ricostruita la vicenda, si è proceduto a dichiarare in arresto i fratelli Greco per il reato di furto ed il Rossi per i reati di tentato omicidio e uso illegale di arma da fuoco: tutti, dopo le formalità di rito, sono stati ristretti agli arresti domiciliari, a disposizione della magistratura sannita.
Sotto sequestro l’auto, il fucile ed i bossoli, nonché un ulteriore fucile da caccia e 90 colpi che l’agricoltore deteneva legalmente.