SANT’ARPINO – Prendo atto che nulla viene detto in merito all’anomala procedura adottata nell’affidamento di un servizio a domanda individuale. Come constato anche che nulla viene detto rispetto alla differenza di costo tra due strutture similari operanti sullo stesso territorio e con offerta di servizi paritari, se non addirittura superiori, nella struttura il cui costo pro-capite è di gran lunga inferiore alla struttura prescelta.
A tal proposito invitiamo la Consigliera Quattromani a dare uno scorcio sui siti ufficiali delle due strutture, sperando che si accorga della differenza che anche un “cieco” vedrebbe! E sinceramente non capisco lo sbalordimento della “consigliera delegata” che, a me pare, un poco come quello di “Alice nel paese delle meraviglie”, oltre ad essere anche un tantino distratta! Ciò detto e sinteticamente è opportuno sottolineare che la scrivente non ha detto nulla di infondato e insensato. E mi dispiace che la “consigliera delegata” usi un termine offensivo come “ affermazioni insensate”. Io non mi sono espressa in tale modo nei suoi confronti. Ho solo fatto valutazione di merito sugli atti e non sulla persona! Mi sono limitato a riportare il contenuto dei due atti deliberativi rilasciatemi, peraltro incompleti. Da tali atti si apprende che “si è deciso di organizzare il soggiorno marino nel mese di settembre c.a. nella località di Rimini” per permettere agli anziani di visitare luoghi di interesse storico-culturale e naturale (Deliberazione G.M. n.100 del 26 luglio 2013). Dalla deliberazione di G.M. n. 103 del 7 agosto 2013, che modifica parzialmente la deliberazione 100 “esclusivamente nelle parti relative alla località e il periodo”, si apprende che la gara è andata deserta, in quanto le tre agenzie turistiche non hanno dato riscontro alla richiesta di preventivo”.
“A me pare che non siano poche le “anomalie” presenti nei due provvedimenti in questione. In base a quale norma contabile il pagamento del corrispettivo per un servizio a domanda individuale viene effettuato direttamente alla ditta affidataria del servizio e non alla “Tesoreria-Comunale”? In base a quale criterio di perequazione ed equità si dà un contributo uguale a tutti i partecipanti? Mi sbaglio oppure l’Ente pubblico una volta garantito, per una questione sociale, la partecipazione a tutti gli anziani che ne fanno richiesta, poi si dovrebbe far carico, trattandosi di danaro pubblico, di erogare il contributo economico in base al reddito procapite di ogni anziano in modo da favorire la partecipazione delle fasce deboli, che senza il contributo in questione non hanno la possibilità di partecipare al soggiorno? Quali motivazioni hanno indotto l’amministrazione a ritenere non più valida la precedente località a distanza di due settimane. Era venuto meno “l’interesse storico-culturale e naturale” di Rimini? Come, e con quali procedure, si è ritenuto di dover indicare la nuova località? Queste, alcune delle perplessità che ci fanno ipotizzare la possibile illegittimità degli atti assunti, oltre alla convinzione, suffragata da quanto dice l’art.54 del decreto legislativo 267/2000, sulla incompetenza della consigliera ad assumere la gestione diretta di un settore dell’amministrazione per conto del Sindaco perché si troverebbe contemporaneamente nella posizione di controllato (in quanto consigliere delegato) e di controllore (in quanto consigliere)”.
“Con franchezza la risposta della “consigliera delegata” aumenta la mia delusione. Pensavo che noi donne potevamo essere un valore aggiunto per cambiare in meglio e bene il modo di amministrare gli interessi generali del Paese. Invece, e purtroppo, assistiamo a vecchie logiche con l’aggravante di una superficialità inattesa. E proprio perché la campagna elettorale è finita – continua Tizzano – inviterei tutte/i ad essere più sobrie/i e attente/i. Mi dispiace di aver sottratto del tempo “prezioso” alla consigliera per aver assolto a quello che è un mio diritto-dovere: l’esercizio del sindacato di controllo e di vigilanza su di una amministrazione che di fatto, tra assessori e consiglieri delegati, ha una Giunta di ben 10 unità. Infine vorrei ricordare che don Lorenzo Milani diceva “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.” E questo lo dico proprio in relazione alla sua “esperienza” di “vicinanza” agli ultimi, che tutti conosciamo, e non al suo “curriculum vitae” (che è una cosa diversa dall’esperienza maturata nell’ambito delle attività parrocchiali) che a me francamente non interessa e che tra l’altro non ho il piacere di conoscere!.
Caterina Tizzano consigliera del gruppo “S.Arpino-Libera@Democratica”