CASERTA – Nella competizione per la conquista del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 il comitato promotore della candidatura della città di Caserta cerca e trova l’intesa con la Bulgaria, la nazione che assieme all’Italia vedrà, appunto, attribuito l’ambìto riconoscimento ad una delle proprie città.

 

Il “gemellaggio” è stato sancito con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa in cui “le parti riconoscono reciprocamente particolari affinità tra i popoli, coerenza negli obiettivi di sviluppo in chiave europea, ricchezza di vestigia storiche, nonché naturale e consolidata attenzione alla cultura in tutte le sue forme quale strumento di crescita in chiave antropologica, sociale e di progresso”.

 

L’accordo è stato sottoscritto quest’oggi, in Confindustria, dal Console Onorario della Bulgaria in Campania, avv. Gennaro Famiglietti; il Sindaco della Città di Caserta, dott. Pio Del Gaudio; il presidente di Confindustria Caserta, ing. Luciano Morelli; e per il Comitato “Caserta candidata a Capitale Europea della Cultura 2019, dall’assessore alla Cultura del Comune di Caserta, dott. ssa Felicita De Negri; e dalla presidente della Sezione Turismo di Confindustria Caserta, dott. ssa Donatella Cagnazzo.

Presente alla cerimonia il presidente della Camera di commercio, dott. Tommaso De Simone, ente che, assieme alla Provincia di Caserta, ha da subito e con convinzione sostenuto l’iniziativa lanciata dagli industriali e dall’Ucsi nel maggio dello scorso  anno e cui, peraltro, hanno prontamente aderito anche oltre cinquanta associazioni operanti sul territorio

L’accordo con la Bulgaria è stato stretto in vista, ormai, della scadenza del 20 settembre prossimo venturo, termine entro cui bisognerà formalizzare la domanda di candidatura da parte della città.

Con il protocollo i rappresentanti del Comitato e della Bulgaria si sono impegnate a sincronizzare le “attività di collaborazione tra i rispettivi programmi finalizzate alla organizzazione, promozione e divulgazione, a livello europeo e internazionale, di progetti di sviluppo del turismo assumendo reciproco impegno a porre in essere, secondo le rispettive competenze ed in uno spirito di leale cooperazione, tutte le iniziative ed attività necessarie per il conseguimento del comune obiettivo.

Il l titolo di “Capitale Europea della cultura” è stato ideato nel 1985, nell’ambito comunitario, per contribuire al riavvicinamento dei popoli europei ed viene assegnato dal Consiglio dei Ministri dall’Unione Europea.

Con l’attribuzione del prestigioso riconoscimento alle due “Capitali” prescelte (la preselezione delle candidate avverrà entro fine anno) viene offerta la possibilità di mettere in mostra a livello internazionale, per l’arco di un intero anno, le rispettive ricchezze e sviluppo culturale.

I requisiti richiesti dall’Ue per attribuire il riconoscimento sono ovviamente molto rigorosi, ma l’esperienza di questi anni insegna che il “ritorno” in termini di immagine e di “economia turistica” del titolo giustifica fortemente il non facile sforzo che viene richiesto alle città vincitrici, sia in termini di organizzazione che di impegno creativo e finanziario.

Tutte argomentazioni, queste, che hanno trovato già oggi un primo momento di confronto, a margine della cerimonia protocollare, sicché le parti si sono impegnate “una volta superata la fase di preselezione, a costituire una Commissione congiunta per l’implementazione dei programmi di collaborazione tra le città selezionate”.

Collaborazione che avverrà anche con scambi di visite finalizzate anche ad una eventuale intensificazione dei già proficui rapporti commerciali tra la nostra provincia e la Bulgaria. E’ appena il caso di sottolineare, peraltro, che già oggi, con un saldo della bilancia dei pagamenti di oltre 150 milioni di euro, l’Italia è il terzo partner commerciale di quel Paese, dove si contano circa 800 imprese di diritto bulgaro a capitale italiano misto e dove, peraltro, metà della popolazione parla italiano.

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