Un’immagine fotografa e simboleggia l’epilogo degli Us Open 2013: Rafa Nadal steso sul cemento dell’Arthur Ashe Stadium, le mani sul viso per nascondere le lacrime, dopo la vittoria su Novak Djokovic, che gli ha regalato il secondo titolo a Flushing Meadows, il 13/o in un torneo del Grande Slam, il 60/o in totale, di cui 10 in questo fantastico 2013, illustrato da 60 vittorie su 63 match giocati.

Un anno fa, gli Us Open li guardava in televisione, bloccato da un infortunio al ginocchio che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco per sette mesi, probabilmente rimuginando su quale sarebbe stato il suo futuro. Ora Rafa celebra il trionfo, conquistato in quattro intensi, appassionanti set (6-2 3-6 6-4 6-1), in tre ore e 21 minuti di battaglia; festeggia la 22/a vittoria in 37 sfide contro il serbo e si conferma sempre più dominatore della stagione, a dispetto della classifica che lo vede secondo, per pochi punti, ma che appare orientata a consacrarlo di nuovo, dopo il 2008, re del tennis mondiale.

 

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