GIUGLIANO – L’area della ex Resit non potrà mai essere bonificata ma soltanto messa in sicurezza. Parole che gelano il sangue quello del commissario per le bonifiche Mario De Biase e riportate in articolo sull’edizione odierna de Il Mattino a firma di Gerardo Ausiello.
A pagina 40 del quotidiano di via Chiatamone si legge: «Realisticamente la bonifica appare impossibile – ammette il commissario di governo, Mario De Biase – Perl egge, infatti, bisognerebbe raccogliere tutti i materiali, rimuoverli e trasportarli altrove. Stesso discorso vale per le acque. Un’impresa proibitiva. Ciò che è invece necessario fare è la messa in sicurezza per fermare l’avanzata di percolato e biogas. Un obiettivo a cui stiamo lavorando senza sosta. E inparallelo bisogna pensare a una massiccia riconversione “no food” sostituendo gli alberi da frutto con pioppi, boschi ed essenze arboree». Eppure, assicura De Biase, «nonostante quest’emergenza i prodotti ortofrutticoli allo stato attuale non risultano avvelenati. Io sono pronto a mangiarli, raccogliendo l’invito di movimenti ed associazioni». L’area nel mirino Quasi un quinto del territorio di Giugliano è a rischio. Ma non si può essere certi che le altre zone siano sicure. «Al di là dei rifiuti tossici, quel pezzo di Campania è stato oggetto di un abusivismo edilizio sfrenato – denuncia il commissario – Così molte abitazioni e attività commerciali scaricano direttamente materiali e resti organici m falda». Ancora oggi la situazione appare fuori controllo. In alcuni pozzi, ad esempio, sono stati riscontrati livelli anomali di trielina, una sostanza utilizzata per smacchiare gli indumenti: «Non è escluso che qualche lavanderia industriale stia smaltendo illecitamente i rifiuti, che finiscono in quel mare magnum sotterraneo che è la falda acquifera».
Parole che lasciano interdetti e che fanno aumentare la rabbia perché il giuglianese dovrebbe ospitare anche l’inceneritore di Napoli Est.