Alta tensione in Messico per le proteste degli insegnanti con le riforme del sistema educativo volute dal presidente Enrique Pena Nieto. La polizia messicana ha fatto allontanare con la forza i docenti che da quasi un mese occupavano la piazza principale di Città del Messico, Zocalo.

Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per allontanare i dimostranti. Gli scontri tra manifestanti e polizia hanno causato almeno 40 feriti. Le persone arrestate sono 31. Gli insegnanti protestano contro la riforma che impone standard educativi più rigorosi e che li priva di alcuni privilegi, come la possibilità di lasciare il posto di lavoro ai figli. Le autorità hanno voluto liberare la piazza, la principale di Città del Messico, per lasciarla libera per i festeggiamenti domani per la Giornata dell’Indipendenza. L’operazione è cominciata alle 16:20 ora locale (nella notte italiana) dopo che nella mattinata le migliaia di maestri avevano ricevuto l’ordine di allontanarsi dalla piazza; a metà giornata, le autorità avevano lanciato un termine ultimo “perentorio” di due ore perchè i docenti lasciassero l’assedio; e quando gli agenti sono entrati nella spianata, alcune persone hanno cominciato a lanciare oggetti di ogni tipo ma anche bombe molotov. Il ministero dell’Interno ha reso noto che nessuna delle persone arrestate è un insegnante ma non ha fornito le loro identità; secondo la stampa locale, diversi poliziotti sono rimasti lievemente feriti.

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