CASAL DI PRINCIPE – Sarebbero fusti con fanghi industriali quelli che carabinieri, vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpac hanno trovato a una profondità di circa 9 metri in un terreno adiacente via Sondrio, a Casal di Principe, dove stamattina sono iniziate operazioni di scavo. L’intervento era stato programmato in seguito alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia di cui non è stato diffuso il nome. In ogni caso, non si tratta di Carmine Schiavone, che nei giorni scorsi, in un’intervista, si era soffermato proprio sull’attività illegale di interramento di rifiuti pericolosi da parte della camorra nel Casertano.

L’attività coordinata dalla Procura ha visto anche l’intervento di vigili del fuoco, Arpac, Asl e dei carabinieri. Nel terreno in questione sarebbero interrati rifiuti, quasi certamente tossici, pari al contenuto di 20 camion. A rivelarlo agli inquirenti, il pentito che ha consentito il ritrovamento. Il pentito – stando a quanto è trapelato finora – avrebbe indicato con precisione il luogo dove i rifiuti sono stati seppelliti e oggi rinvenuti, affermando tuttavia di non conoscerne la provenienza. A quanto si è appreso, il pentito appartiene al gruppo Schiavone del clan di camorra dei Casalesi ed è stato arrestato nei mesi scorsi per estorsioni realizzate insieme con i figli del boss Francesco Schiavone, detto Sandokan.

L’uomo ha rivelato di aver svolto per conto del clan l’attività di scavo alla guida di una ruspa. I rifiuti sarebbero stati nascosti nella zona all’inizio degli anni Novanta. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm della Dda Giovanni Conzo, Luigi Landolfi e Cesare Sirignano. Il ritrovamento è avvenuto in un terreno di proprietà in parte pubblica e in parte privata, a poca distanza da una ludoteca e dal mercato ortofrutticolo di Casal di Principe.

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