PIEDIMONTE MATESE – “E’ stato un evento di grande rilevanza per Piedimonte Matese e per il territorio, da ricordare e riproporre negli anni a venire”. Esprime soddisfazione il Sindaco del capoluogo matesino Vincenzo Cappello per la riuscita in città della prima edizione del Festival dell’Erranza, una manifestazione dall’alto profilo culturale che in tre giorni, dal 13 al 15 settembre, ha condotto nel borgo più antico di Piedimonte un gruppo di ospiti prestigiosi, per l’ascolto, la riflessione, la narrazione sui temi del cammino e del viaggio, tanto legati alla storia dell’uomo quanto a quella della stessa area geografica che ha accolto l’esordio della kermesse. “Il mio sentito ringraziamento e quello dell’Amministrazione Comunale che reggo vanno alla Banca Capasso, in particolare all’amministratore delegato Salvatore Capasso, per aver finanziato il Festival, e al direttore artistico Roberto Perrotti per aver condotto in maniera ineccepibile l’evento”.
“Questa iniziativa ha inoltre consentito di richiamare attenzione sulla nostra amata città e sul suo bel centro storico – ha detto il Primo cittadino – permettendo in particolare di far conoscere a tanti, anche per la prima volta, il suggestivo chiostro di San Domenico e il nostro Museo Civico”. Il Comune matesino ha difatti messo a disposizione, quale location della manifestazione, il complesso monumentale dell’ex convento di S. Tommaso d’Aquino, predisponendo aperture straordinarie del Mucirama – Museo Civico ‘Raffaele Marrocco’, moloapprezzate dai numerosi visitatori che nello scorso weekend sono giunti in largo San Domenico per ascoltare le parole degli ospiti nell’Auditorium comunale, e per fare un salto nella storia locale rimanendo colpiti dai bellissimi affreschi del chiostro e dai notevoli reperti custoditi nel Museo, tra i quali spicca l’ormai celebre Corridore del Cila.
“Eventi come il Festival dell’Erranza, che sono sicuro diventerà un appuntamento fisso dei prossimi anni, non possono che fare bene al nostro territorio – ha voluto evidenziare il Sindaco Vincenzo Cappello – non soltanto perché puntano i riflettori sulle bellezze storico-artistiche che esso sa offrire, ma anche perché creano una dimensione culturale nuova da condividere e far conoscere, per contribuire allo sviluppo della nostra città e della sua identità”.