MELITO – La seduta del consiglio comunale monotematico fissato per questa mattina, 19 settembre 2013, apertasi con oltre 45 minuti di ritardo, si è chiusa anticipatamente, subito dopo il calcolo dei partecipanti, a seguito dell’abbandono dell’aula da parte della minoranza e del conseguente venir meno del numero legale necessario per dare avvio alla discussione sull’ordine del giorno in programma, adesione patto dei sindaci.
Luciano Mottola, consigliere d’opposizione, è stato il primo a prendere la parola comunicando la decisione del suo gruppo di non dare avvio ad alcun dibattito e di abbandonare l’aula a causa del susseguirsi di eventi di cui sarebbe stata protagonista l’attuale maggioranza, [il rappresentante della minoranza ha ricordato anche le assenze nelle ultime due conferenze dei capigruppo dei rappresentanti delle liste civiche a sostegno della coalizione Carpentieri], attraverso i quali i consiglieri, a suo dire, avrebbero dimostrato “mancanza di rispetto verso l’ intera cittadinanza melitese”.
Prima che il Presidente del consiglio, dichiarasse sciolta la seduta, è intervenuto anche il primo cittadino, Venanzio Carpentieri, dichiarando: “Quello di oggi, è stato un consiglio comunale nel quale si è manifestato un disagio politico forte anticipato dal documento diffuso da parte di alcuni partiti della maggioranza nella giornata di martedì 17 settembre u.s.. E’ una situazione politica, quella attuale, che a me pone un serissimo dovere di riflessione, un dovere al quale non mi sottrarro’ e che intendo compiere già dalle prossime ore perché l’unica cosa che mi sta a cuore non è certamente quella di restare attaccato alla poltrona, ma è verificare se i principi ispiratori e i presupposti su cui è nata questa coalizione che ha vinto le elezioni sussistono e se ci sono le condizioni per fare quello che i cittadini ci hanno indicato di fare. Diversamente, per il bene supremo di questo Comune, prenderemo le decisioni piu’ opportune per l’interesse collettivo e non certamente per il nostro tornaconto personale.”
Alle ore 11.04 il Presidente del consiglio, Pietro d’Angelo, ha annunciato lo scioglimento della seduta.