BENEVENTO – I carabinieri del Comando Provinciale di Benevento in collaborazione con i colleghi di Casoria, Caivano e Trentola Ducenta, nell’ambito delle indagini relative a una serie di rapine in abitazioni nella nostra provincia, durante la notte, hanno arrestato Xheta Miftar (alias Xheta Eli), albanese venticinquenne, accusato di essere uno degli autori dei delitti in questione.

L’albanese, infatti, è stato catturato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura che, concordando con gli elementi probatori e investigativi raccolti dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita e del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento, lo ha ritenuto responsabile dei reati di rapina pluriaggravata, sequestro di persona e porto abusivo di arma.  Xheta Miftar, è stato bloccato a San Marcellino, in provincia di Caserta, dai Carabinieri dopo un lungo inseguimento. In quel contesto l’albanese ha declinato false generalità, ma è stato immediatamente riconosciuto e, pertanto, tratto in arresto. Gli investigatori ritengono che l’albanese, faccia parte della banda che si era specializzata in assalti in case isolate commesse in questi ultimi due mesi.

La tecnica utilizzata come si ricorderà era sempre la stessa: i banditi, armati di pistola e fucili, e bastone, generalmente tre o quattro, entravano nelle abitazioni, approfittando del fatto che durante la bella stagione le vittime erano solite lasciare le finestre e le porte aperte. I banditi, quindi, dopo aver rinchiuso le vittime in una stanza, sotto la minaccia di armi, si facevano consegnare oggetti in oro e contanti e poi si dileguavano a bordo di uno o più veicoli appositamente rubati qualche giorno prima. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento sono state da subito condotte da una vera e propria task-force messa in campo dal Comandante Provinciale, Col. Antonio Carideo, coordinata dal Comandante del Reparto Operativo e composta da personale del Nucleo Investigativo e dei Nuclei Operativi delle Compagnie di Cerreto Sannita e Montesarchio.

Infatti, va ricordato che nei giorni scorsi, a Cardito e a Caivano, comuni a ridosso dell’hinterland napoletano, gli investigatori avevano rinvenuto due delle autovetture utilizzate dai rapinatori: un’Alafa Romeo 159, usata dai malviventi per compiere la rapina, avvenuta il 22 agosto scorso in Sant’Agata dei Goti, nonché una Fiat Panda, utilizzata dai banditi per la rapina del 21 agosto scorso, a Solopaca. Ovviamente, i Carabinieri, continuano ad effettuare i servizi di prevenzione nelle aree di interesse impegnando un notevole numero di pattuglie.

 

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