Dalle terre devastate dall’emergenza rifiuti un grazie a Giorgio Napolitano. Se ne fa portavoce don Maurizio Patriciello, da sempre in prima linea per la bonifica della Terra dei Fuochi, ai confini tra le province di Napoli e Caserta: “E’ stato attento e sensibile, mi ha chiesto di dire alle mamme dei bambini morti che è loro vicino”. Gli fa eco il presidente della Regione, Stefano Caldoro: “La sua sensibilità su un tema così sentito è stata fondamentale”.

Il capo dello Stato, malgrado la tempesta politica delle ultime ore, non ha rinunciato agli impegni in programma a Napoli, tra cui il vertice in prefettura per discutere di rifiuti e bonifiche. Napolitano, racconta Caldoro, si è informato sul lavoro svolto, su ciò che resta da fare, sulle risorse necessarie: occorre, sottolinea il governatore, “che il tema sia al centro dell’agenda nazionale, come grande priorità”.

A Napolitano sono state consegnate, ieri, le cartoline di undici mamme che hanno perso i loro figli per patologie riconducibili all’inquinamento ambientale, provocato dai roghi dei rifiuti e dall’interramento di sostanze tossiche: ed a quelle donne il presidente, attraverso don Patriciello, ha voluto esprimere la sua personale vicinanza.

Purtroppo, ricorda oggi il ministro per l’ambiente Andrea Orlando, la crisi di governo rallenterà quanto si stava facendo per la Terra dei fuochi. E c’è lo spettro di una nuova crisi rifiuti: “Un rischio non remoto”, secondo il presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo, che chiede “urgenti misure normative e finanziarie per affrontare il passaggio dal sistema provinciale a quello affidato interamente ai comuni”. Ancora più preoccupato il collega di Caserta, Domenico Zinzi: “L’emergenza non è mai finita, anzi è nella sua fase più acuta e non può essere affrontata in via ordinaria”

 

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