Prendi alcuni pezzi della maggioranza, mescolali con una porzione del Pd, aggiungi il contributo “discreto” del sindaco: la frittata è fatta. A Villa Literno con il tesseramento 2013 è stato celebrato il funerale del Partito democratico e della politica. E la campagna di iscrizioni, momento cruciale e “sacro” per ogni soggetto politico che si rispetti, si è trasformata in un indecoroso mercato delle vacche con risvolti anche grotteschi.
Partiamo dai numeri: 226 tesserati, a fronte dei 62 della passata platea degli iscritti. Il quadruplo delle precedenti adesioni (164 in più). Si dirà: e allora? E’ un circolo in salute. No. Secondo lo statuto del Pd non è un circolo in salute ma un circolo “sospetto”. Le regole interne parlano chiaro: se il numero delle tessere va oltre il 20% dei voti ottenuti alle ultime politiche si tratta di un dato “anomalo”. E conti alla mano il tesseramento del Pd liternese più che anomalo è abnorme. Alle ultime, anzi ultimissime, elezioni per il rinnovo del Parlamento (appena 7 mesi fa), i Democrat racimolarono 646 voti. Balza agli occhi, già prima di mettere mano alla calcolatrice, che rispetto alla nuova platea degli iscritti (226 tesserati) c’è uno sforamento consistente del fatidico tetto del 20%. Si tocca addirittura quota 35%.
Per essere ancora più chiari: gli iscritti sarebbero dovuti essere al massimo 130, in tal caso nessuna “anomalia” e pieno rispetto dei dettami statutari. A Villa Literno invece ci ritroviamo oltre cento tessere in più. Come mai? Presto detto. Secondo i rumors, il sindaco Nicola Tamburrino, che ha battuto alle comunali la lista civica “Amici di Villa Literno” (emanazione del Pd) con il sostegno tra gli altri del consigliere regionale Pdl Angelo Polverino, ha dato una grossa mano per “gonfiare” il tesseramento dei Democratici. Regista occulto (ma non tanto) dell’operazione sarebbe Nicola Ucciero, sconfitto da Tamburrino alle amministrative, e che da poco ha formato in consiglio il gruppo Pd abbandonando la lista “Amici di Villa Literno”, di cui è stato candidato a sindaco.
Ucciero avrebbe stretto un patto (scellerato e velleitario) con Tamburrino: il consigliere del Pd dovrebbe essere il prossimo candidato sindaco (di una grande coalizione?) a Villa Literno; mentre l’attuale primo cittadino verrebbe appoggiato nella corsa alle prossime regionali in programma nel 2015. Da qui il suo forte interessamento (non in prima persona) al tesseramento del Pd. A confermare questi giochetti sottobanco ci sono alcuni episodi grotteschi ed esilaranti: tra le persone che hanno chiesto di tesserarsi, alcune hanno “confessato” di essere state invitate proprio da Tamburrino ad iscriversi. Qualcuno, suscitando l’ilarità generale e lo sdegno di molti vecchi iscritti, ha addirittura rivelato che il sindaco gli ha detto di andare in piazza “a prendere la tessera del Pdl”. Un fatto ridicolo quanto grave che è stato riferito da alcuni dirigenti a Paolo Natale, uno dei due garanti assieme a Mario Corvino. E non finisce qui: hanno chiesto la tessera anche parenti e dipendenti del sindaco.
Insomma, tra i nuovi aderenti molti si sono tesserati giusto per “fare numero”, ma non per aver sposato il progetto politico del Pd. Il risultato del tesseramento si spiega anche con un altro elemento. Una novità politica. Un po’ a sorpresa si sono presentati al gazebo per iscriversi al Pd tre volti noti: il presidente del consiglio comunale Antonio Ciliento, l’assessore Mario Griffo e il consigliere di maggioranza Antonio Tonziello. Vi starete domandando: beh, che c’è di male? Nulla. Ma resta un nodo politico da sciogliere: Ciliento, Griffo e Tonziello passeranno all’opposizione con i consiglieri del Partito democratico e di “Amici di Villa Literno”? Oppure sarà il contrario?
E’ probabile che non ci saranno scossoni. Gli esponenti di “Amici di Villa Literno” continueranno a fare opposizione, mentre Nicola Ucciero non infrangerà il patto di non belligeranza siglato con la maggioranza, puntualmente rispettato in occasione dell’approvazione del bilancio. E sarà alle prese con le grandi manovre bipartisan in vista dei futuri appuntamenti elettorali. Intanto Ucciero esulta per lo straordinario, o meglio “anomalo”, esito della campagna adesioni. E scrive su Facebook: “Weekend molto duro ma alla fine è andata come doveva andare. Adesso comincia una nuova storia, Antonio Gramsci diceva “quando il vecchio non può più e il nuovo non può ancora arriva il tempo delle avventure reazionarie”. A noi è affidato il compito, mattone dopo mattone, di costruire il nuovo, intanto la prima pietra è posata!”.
Caro Ucciero, Gramsci si starà rivoltando nella tomba. Ai suoi tempi in politica c’erano giovani appassionati e coerenti, non esistevano ancora i giovani-vecchi di oggi.
Mario De Michele