I giudici della prima sezione penale, collegio A, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Raffaello Magi, a latere Francesca Auriemma e Paola Cervo, hanno emesso la sentenza di primo grado

nei confronti di 35 imputati appartenenti al gruppo dell’ala stragista del clan dei Casalesi capeggiata dal killer Giuseppe Setola. Setola e’ stato condannato a 29 anni di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentati omicidi ed estorsioni. Il boss Francesco Bidognetti e’ stato condannato alla pena di 9 anni di reclusione a fronte di una richiesta di condanna da parte della Dda di Napoli di 20 anni. I giudici hanno escluso per tutti i 35 imputati l’aggravante del metodo terroristico e hanno riconosciuto un risarcimento economico di 50 mila euro piu’ settemila euro di spese al Ministero dell’Interno che si era costituito parte civile. Per tutte le altre associazioni antiracket, ‘Mo’ basta!’, Fai, Coordinamento napoletano dell’associazione antiracket, sono stati riconosciuti risarcimenti di 5.000 euro, mentre per il Comune di Trentola Ducenta, scenario dei tentati omicidi commessi dal gruppo camorristico tra il 2008 e il 2009, e’ stato riconosciuto il risarcimento di 2.500 euro. Al termine dell’udienza sono volate ingiurie nei confronti di giornalisti, cameraman e del presidente del collegio giudicante da parte di alcuni detenuti che avevano appena ascoltato le pene alle quali erano stati condannati.

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