Una enorme parete rocciosa larga circa 300 metri per un’altezza di 400 metri si è staccata all’alba di oggi da croda Marcora nel gruppo del Sorapis in Comune di Cortina d’Ampezzo. Sul posto stanno effettuando i primi rilievi su un elicottero gli uomini del soccorso alpino della Forestale di Auronzo di Cadore. Il distacco è avvenuto ad un’altezza di 3.150 metri. Non si conoscono ancora le cause del movimento franoso né se abbia interessato persone o cose.Il Sorapis é uno dei principali gruppi delle Dolomiti ampezzane e si trova tra Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore. La ricognizione degli uomini del Soccorso Alpino é appena cominciata.

La frana che ha interessato il gruppo del Sorapis si sarebbe staccata, secondo le indicazioni del Soccorso Alpino del Veneto ieri sera attorno alle 23. A franare sarebbero state rocce della parete del Ciadin del Laudo. Secondo la prima stima del Corpo forestale dello Stato che con uomini del Soccorso Alpino di Cortina e della Guardia di Finanza ha effettuato una ricognizione per valutare le conseguenze pare siano franati poco piu’di mille metri cubi di materiale. Una parte ha interessato una traccia secondaria del sentiero principale, solitamente utilizzata come scorciatoia “Gli esperti si fanno meraviglia, ma le montagne sono incollate con lo sputo: il mondo crollerà su sé stesso, anche il mare si scioglierà o sprofonderà. Insomma: come una falce che si consuma con l’utilizzo, così la Terra sta facendo il suo corso, perché ha una sua durata ben precisa, ma non stupiamoci per cose assolutamente naturali”. E’ questo il commento dello scrittore e alpinista Mauro Corona sul crollo notturno di un’enorme parete del Gruppo del Sorapis, a Cortina d’Ampezzo (Belluno). “Sembra quasi che certe affermazioni degli studiosi siano rilasciate ad arte – prosegue Corona – in modo da inquietare la gente e far distogliere l’attenzione dallo sfascio del Paese”. Secondo Corona, “ci si stupisce di questi crolli e li si associa, anche giustamente, ai cambiamenti climatici, ma nessuno dice che queste cose nella storia sono sempre accadute”. E cita il monte Borgà, a Casso, che ”è franato 500 anni fa e c’erano lastre e blocchi grandi come palazzi. Eppure l’uomo non aveva ancora cominciato ad influire sul clima. La Terra si disfa, checché ne dicano gli esperti, che forse le mani sulla nuda montagna non le hanno mai messe. E queste cose sono sempre accadute. Lo dico per istinto, non certo per sapienza”.

 

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