Speranza per Caserta esprime soddisfazione dopo aver letto, su un quotidiano casertano un articolo, che annuncia “il rischio di mandare a monte il progetto di housing 2, per questioni tecniche collegate a ragioni di divieto di conversione dei terreni agricoli destinati all’edilizia popolare”. Tale decisione sarebbe (il condizionale è d’obbligo) stata assunta dal “Governo centrale che avrebbe tirato in ballo, per frenare il piano, anche la Regione Campania”.

Si esprime soddisfazione perché è da oltre un anno che il Gruppo Consiliare di SpC ha presentato numerose proposte, con l’obiettivo di contrastare il consumo di suolo, nella convinzione che la pianificazione territoriale debba necessariamente confrontarsi con la finitezza delle risorse e dei beni comuni, considerato che nella nostra città sono stati, peraltro, censiti oltre 4.000 appartamenti sfitti ed inutilizzati. Sta di fatto che il 22 luglio 2012 i Consiglieri Naim ed Apperti hanno presentato un’ interrogazione (poi trasformata in mozione) sulla “Carta di Matera”, con l’obiettivo di difendere le aree a verde, di salvaguardare i terreni agricoli dalle speculazioni edilizie e con essi la prospettiva della centralità del settore agricolo nell’economia di Terra di Lavoro, rammentando al Sindaco Del Gaudio di essere stato uno dei primi firmatari (agosto 2011) del manifesto programmatico, proposto dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) ai Comuni italiani.

Il 24 ottobre, poi, in un comunicato SpC faceva rilevare che la Giunta Comunale, incurante delle finalità della Carta di Matera, aveva approvato la delibera n. 126 del 2 ottobre 2012, di adesione al “Piano Nazionale per le Città”, nella quale sono previsti sette interventi del cosiddetto “housing sociale” (nel dettaglio: via Falcone, frazione S. Benedetto, fraz. Centurano, fraz. Garzano, fraz. S. Barbara, Viale G. La Pira, via Marchesiello) per un totale di 500.000 metri cubi di nuovi volumi edificati, che avrebbero fatto spazio ad oltre 2000 nuovi abitanti. In particolare, SpC sottolineava che gli obiettivi della deliberazione erano in palese contrasto con la Delibera di Giunta Regionale della Campania n. 572 del 22/07/2010 (pubblicata sul BURC n. 52 del 2/08/2010), nella quale si sostiene che “l’obiettivo prioritario è quello di puntare al miglioramento della gestione dell’uso del territorio contrastando sia il degrado complessivo dei centri cittadini che l’espansione sfrenata delle periferie, nonché alla riduzione del consumo di suolo, attraverso interventi equilibrati di densificazione urbana, recuperando anche l’edificato già esistente e rifunzionalizzando i vuoti urbani per produrre parti residenziali integrate a servizi ed attività”.

Il 5 dicembre 2012 e il 10 giugno 2013, il Movimento politico di Speranza ha organizzato due eventi pubblici, in collaborazione con alcune Associazioni ambientaliste (Legambiente, Italia Nostra, Slow Food/Salviamo il Paesaggio), con un’Esperta/economista del Paesaggio e con il Sindaco di Camigliano, volti a verificare i vincoli alla pianificazione urbanistica, imposti sia dal Piano Territoriale Regionale sia dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, e dai quali è emerso che l’housing contrasta anche con i Piani regionali e provinciali, in quanto basato sulla prospettiva di un modello dissipativo che consuma suolo e lascia degradare ambienti e paesaggi. Speranza per Caserta invita, pertanto, l’Amministrazione Comunale a procedere con tempestività e rigore all’elaborazione del preliminare di PUC, coinvolgendo la cittadinanza e le Associazioni e, nel contempo, vigilerà sulla difesa dei beni comuni, dalla cementificazione e dalla devastazione del paesaggio a favore delle odierne generazioni e di quelle future.

 

Speranza per Caserta

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