Paolo Sorrentino contro tutti. Settantasei film (cinque in più rispetto all’anno scorso) concorreranno per entrare nella rosa delle candidature all’Oscar 2013 come miglior film in lingua non inglese. È la prima volta che la corsa alla statuetta per questa categoria vede così tanti paesi in gara. Secondo il regolamento, ogni paese può candidare un solo titolo e il numero record di 76 film corrisponde ad altrettante nazioni, a testimonianza di un orizzonte cinematografico sempre più internazionale.
E così La grande bellezza con Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli dovrà lottare molto per aggiudicarsi un posto nella cinquina che sarà annunciata dall’Academy of Motion and Picture Arts and Sciences il 16 gennaio 2014. Oscar, gli sfidanti di Sorrentino: dall’Arabia Saudita all’Azerbaijan La prima volta dell’Arabia Saudita (“Wadjida” o “La bicicletta verde” il titolo italiano), ma anche quella della Moldavia e del Montenegro. Sono 76 i titoli, un record, che quest’anno si contendono le cinque nomination per il miglior film in lingua non inglese. Per l’Italia Paolo Sorrentino e La grande bellezza che dovrà lottare parecchio per aggiudicarsi un posto nella cinquina dove il nostro paese non rientra dal 2005 La prima volta. Oltre al record di titoli, l’Oscar 2013 si contraddistingue per una serie di prime volte. Wadjda, film che racconta la storia di un’undicenne che sogna di possedere una bicicletta, segna la prima volta in corsa per l’Arabia Saudita. All God’s Children è il primo film proveniente dalla Moldavia. Il Montenegro, precedentemente parte della Jugoslavia, per la prima volta presenta un film come paese indipendente, Ace of Spades.
Il derby Israele – Palestina. “La buona notizia per tutti è che quest’anno non c’è un film come Amour (il film in francese del regista austriaco Michael Haneke, dato per favorito fin dall’inizio della campagna degli Oscar 2012 e poi trionfatore, ndr)”, ha detto Jeff Lipsky della Adopt Films, che distribuisce due titoli in contesa diretta. Sono l’israeliano Bethlehem e il palestinese Omar. Bethlehem racconta il difficile rapporto tra un agente segreto israeliano e il suo giovanissimo informatore palestinese, mentre Omar (primo film interamente finanziato dall’industria cinematografica palestinese) è la storia d’amore tra due giovani divisi dalla polizia segreta israeliana e dai combattenti palestinesi. Paesi di lingua inglese, film di lingua non inglese.
Tra le curiosità di questa edizione il fatto che tre paesi di lingua inglese abbiano candidato tre film in lingua non inglese. Sono Metro Manila, recitato in filippino, presentato dal Regno Unito, l’australiano The Rocket in laotiano (la lingua del Laos) e White Lies in Maori per la Nuova Zelanda. Una scelta che ha contribuito a far lievitare il numero di titoli in gara. Le novità del regolamento. Per la prima volta, la votazione finale all’interno della categoria “miglior film non in lingua inglese” sarà aperta a tutti i membri dell’Academy senza restrizioni. In passato, invece, chi voleva votare era obbligato a vedere tutti e cinque i film candidati in sala, mentre da quest’anno le proiezioni saranno autorizzate anche attraverso dvd e link scaricabili.
La campagna italiana. “Sarà molto difficile, lo so, ma faremo di tutto per arrivare alla serata degli Oscar”, aveva detto Paolo Sorrentino alla notizia che il suo film avrebbe rappresentato l’Italia. E la campagna promozionale per il suo film, che arriverà nelle sale americane il 15 novembre, è già iniziata. È dal 2005 con La bestia nel cuore di Cristina Comencini che un film italiano non entra nella cinquina. La cerimonia degli Oscar è prevista per domenica 2 marzo.