Rafael Benitez visita il Teatro di San Carlo e gli orchestrali interrompono le prove di Mysterium di Nino Rota per salutarlo calorosamente e fargli gli auguri in vista della partita con la Roma. Quando poi l’allenatore del Napoli entra nella sala del coro, gli artisti al lavoro cambiano programma e intonano per lui il classico ‘O surdato nammurato’, come nella curva di uno stadio. E non poteva mancare un balletto delle maestranze al ritmo di ‘chi non salta juventino è’.

Succede al teatro San Carlo, il lirico più antico d’Europa e tra i più prestigiosi al mondo, meta di una visita ‘culturale’ dell’allenatore azzurro (”mia moglie è una appassionata d’opera” ha raccontato) che sta cominciando a conoscere sempre più le meraviglie della città. Ma forse neanche Benitez si aspettava il calore che gli artisti sancarliani gli hanno tributato quando accompagnato dalla sovrintendete Rosanna Purchia ha visitato per un ora il teatro alla scoperta di luoghi affascinanti come la sartoria e il tetto, da dove ha voluto godere il panorama della città al tramonto. L’allenatore del Napoli è rimasto incantato dalla bellezza del teatro e sorpreso quando il maestro Giuseppe Graziani ha interrotto pur se per pochi attimi la prova del concerto di sabato per tributargli un applauso e un saluto. Con Benitez c’era il suo collaboratore Fabio Pecchia, ex calciatore del Napoli e nella scorsa stagione allenatore del Latina. Festeggiatissimo dai lavoratori Benitez ha concluso la sua visita turistica a sorpresa con un volume sulla storia del teatro sotto braccio e la promessa di tornare presto.

 

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