NAPOLI – «Ma di quali leggi speciali parliamo? A leggere le proposte, al di là dei mirabolanti nomi, sembrano piuttosto pastrocchi. Qui c’è bisogno di applicare finalmente le normative vigenti individuare le risorse necessarie, introdurre la previsione penale per il reato ambientale e individuare nella legge di stabilità l’utilizzo dei patrimoni confiscati per le bonifiche» lo afferma il Presidente della Commissione Regionale bonifiche ed ecomafie Antonio Amato.
«L’Italia e ancor più la Campania conservano memoria viva delle leggi speciali, e non è una buona memoria. Soprattutto se dietro questa parola si nascondono nuovo sperpero di denaro pubblico, nuovi commissariamenti, nuove deroghe alla partecipazione democratica. E, soprattutto, il perpetuarsi di una cultura emergenziale che è quella che ha creato più danni a queste nostre terre. Non serve una legge speciale per destinare i patrimoni confiscati alle bonifiche» continua Amato «Si è tutti concordi, la commissione che presiedo ha lanciato quest’idea con un ordine del giorno approvato all’unanimità addirittura nel marzo 2013. Perché non si fa un’apposita e più rapida previsione nella legge di stabilità dello stato che preveda, ad esempio, agendo sull’utilizzo del Fondo Unico Giustizia, di destinare i milioni di euro confiscati a Cipriano Chianese e altri per il risanamento delle terre dei fuochi che camorristi e malapolitica hanno devastato? Ed ancora, perché piuttosto che di continuare a blaterare della questione ambientale campana come di una questione nazionale, non si ripristinano i Siti di Interesse Nazionale oggi declassati in siti di Interesse regionale e quindi deprivati di fondi? Perché non si interviene per rafforzare le previsioni dei fondi comunitari della prossima programmazione a favore dell’ambiente visto che ad oggi appaiono assolutamente insufficienti? Sono questi aspetti concreti su cui si potrebbe intervenire immediatamente senza pastrocchiate leggi speciali proposte tra l’altro da chi, in tutti questi anni, poteva intervenire e nulla ha fatto in materia. Si diano subito tre segnali concreti: immediata sospensione del bando regionale per il termovalorizzatore delle ecoballe in attesa dei risultati della commissione ministeriale di tecnici, introduzione nel codice penale del reato ambientale, previsione nella legge di stabilità dell’utilizzo del FUG per le bonifiche. Si può fare subito. Oggi» conclude il Presidente della Commissione Regionale «la priorità è fermare roghi tossici e sversamenti, quindi intervenire fattivamente ma con un progetto di ampio respiro per il risanamento complessivo del nostro martoriato territorio».