La Guardia di Finanza di Taranto ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti nel corso di un’operazione denominata ‘El Chico’. I militari del comando provinciale ionico hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare tra Taranto, Napoli, Milano e Brindisi. Coinvolti anche due affiliati al clan campano Di Lauro, Gennaro Silvestro, 48 anni, e Antonio Silvestro (24).

Eseguite 14 ordinanze di custodia cautelare, delle quali dieci in carcere e quattro ai domiciliari. Sette persone sono residenti a Taranto, quattro a Napoli, due a Milano ed una in provincia di Brindisi. L’inchiesta, avviata nel luglio del 2010 sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica, è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto. Nel corso delle indagini è emersa la figura di quattro fornitori napoletani di sostanze stupefacenti, due dei quali (Gennaro e Antonio Silvestro), considerati di grosso calibro e già arrestati il 12 giugno scorso nell’ambito di un’operazione della Direzione distrettuale antimafia, culminata nell’arresto di 110 persone. Gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione anche su altri due fornitori, Francesco Pagliughi (44), residente in provincia di Milano, e il napoletano Luciano Fiore (32), quest’ultimo allontanatosi dalla Campania e stabilitosi a Milano, e sul brindisino Cosimo Malerba (53), quale fruitore degli approvvigionamenti illeciti per il successivo spaccio nelle province di Brindisi e Taranto.

I fornitori erano altresì in contatto con due coniugi tarantini, Antonio Ciccolella (35) e Piera De Padova (33), arrestati il 4 ottobre scorso dalle Fiamme Gialle, insieme ad altre 18 persone, per associazione finalizzata al traffico di droga. I corrieri, che operavano nella tratta Napoli-Taranto, scortavano il carico di stupefacenti anche con l’impiego di altra autovettura che fungeva da staffetta. Le indagini hanno permesso di scoprire che il gruppo di tarantini era in trattativa per l’acquisto e la successiva immissione nel territorio provinciale di ingenti quantitativi di ‘crack’.

 

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