La Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, ha incontrato questa mattina gli assessori al Bilancio, Salvatore Palma, e al Welfare, Roberta Gaeta, per una verifica degli aspetti finanziari ed economici, alla luce dell’approvazione del Bilancio previsionale 2013, per il comparto delle Politiche sociali, in particolare per Case Famiglia e servizi di Educativa territoriale, per sapere, come ha detto il presidente Capasso in apertura, se sono stati fatti passi in avanti rispetto alla situazione di crisi in cui il settore versa.
L’assessore al bilancio Palma, premesso che il Bilancio di previsione 2013 nasce dall’operazione verità compiuta a partire dal consuntivo 2011, che ha consentito di riportare in un quadro di verità le previsioni del Comune, ha spiegato che nonostante i forti tagli, soprattutto regionali nel campo del sociale, e i vincoli imposti dall’adesione al predissesto (con l’aumento della tassazione e la riduzione delle spese per servizi), il bilancio 2013 contiene per le politiche sociali aumenti di stanziamenti. Inoltre, per il settore sociale, sulla cui crisi incide il debito accumulato dal Comune, l’arrivo al 31.10 di altri 300 milioni finanziati dal decreto 35 per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni consentirà di ridurre ulteriormente i tempi di attesa per i pagamenti: l’ordine cronologico scenderà (dal ritardo pregresso di 54 e 36 mesi) a 15 mesi, una meta ancora lontana dalla norma europea (pagamenti entro 30 e 60 giorni) ma in linea con altre pubbliche amministrazioni italiane. In qualche mese, competenza e cassa si potranno allineare, il che si tradurrà in un effetto positivo per il settore che impegna, nella parte libera del bilancio comunale, una cospicua quota. In risposta ai dubbi sulle entrate provenienti dalla dismissione del Patrimonio (venuti nel dibattito soprattutto dagli interventi di Antonio Borriello e Moretto), l’assessore Palma, in successivi interventi, ha precisato che è stata ridimensionata ad una entrata di 31 milioni, che si può considerare certa, la previsione di 700 milioni contenuta nel piano di riequilibrio, e questo grazie alla nuova situazione creatasi con l’adesione del decreto 35 che ha migliorato la situazione di cassa: ciò consentirà di non svendere i gioielli di famiglia mentre si riorganizza il settore patrimonio. Sul timore che l’indebitamento stia crescendo (espresso da Iannello), l’assessore Palma ha spiegato che l’adesione al predissesto ha solo allungato i tempi dell’indebitamento, mentre con l’adesione al decreto 35 (che impone interessi notevolmente più bassi rispetto al decreto 174) si sta riuscendo ad invertire la tendenza, per cui, anche in presenza dei forti tagli nei trasferimenti, il Comune ha una situazione migliore rispetto all’anno scorso (senza contare che stanno arrivando i primi risultati della lotta all’evasione). Si può concludere, ha detto l’assessore, che l’Ente nel suo complesso tiene, come dimostra il fatto che i suoi “rating” sono stati confermati, anche se ha bisogno di efficientamento, operazione cominciata con l’intervento sulle partecipate (Napoli Servizi e Holding della mobilità) e che proseguirà con la partecipata Napoli Sociale. L’assessora al Welfare Gaeta ha spiegato che gli ultimi mesi sono stati usati per rimediare alle storture del passato per un settore che è molto sofferente. Il lavoro fatto è stato teso a ottimizzare i servizi (senza tagliarli, ma tagliando i costi), riorganizzare i percorsi e le procedure per renderle più veloci e trasparenti, a dare spazio a settori prima trascurati, ad esempio i servizi di prevenzione per l’infanzia a rischio. Grazie all’operazione di pulizia, in Bilancio sono state appostate le risorse giuste, ad esempio: 14 milioni (a fronte dei 9 precedentemente previsti) per strutture residenziali, 1,200 milioni per l’affido familiare, per l’Assistenza Domiciliare Integrata ulteriori 7 milioni di compartecipazione del Comune (essendo venuti meno i fondi regionali da luglio di quest’anno), 8 milioni per l’educativa territoriale e 6 milioni per i centri diurni. Sullo stato dei pagamenti, il funzionario della direzione Welfare Sampogna ha fatto un quadro riassuntivo diviso per i settori di finanziamento (progetti finanziati dalla legge 328/2000 relativi al 2009, annualità del Piano Sociale di Zona 2010/2012 e finanziamenti per la legge 285/97) spiegando che stanno per essere liquidati (la Ragioneria ha assicurato i pagamenti entro il 31 ottobre) 4 milioni dei 5 incassati per la legge 328/2000 (per un altro milione sono in corso verifiche sulla documentazione) e che, sui fondi destinati all’educativa territoriale, 13 atti di liquidazione verranno pagati sempre entro il 31.10, mentre si sta procedendo ad anticipare un acconto del 40% sui fondi 2013, sempre per lo stesso settore. Entro il 4 novembre, inoltre, sul sito comunale sarà pubblicato un quadro riassuntivo, di dettaglio, sui pagamenti effettuati e sui motivi per i mancati pagamenti. Nei loro interventi i consiglieri hanno sottolineato: la preoccupazione per la gestione del bilancio, considerato che dal settore patrimonio non ci saranno concretamente entrate, e la preoccupazione per il settore sociale nell’ambito del quale servizi importanti, come quelli dell’educativa territoriale e le Case Famiglia, si sono visti finora pagare solo 5,400 milioni a fronte dei 13 promessi prima dell’estate; in generale, occorre una iniziativa forte nei confronti della Regione che ha fatto pesare in modo eccessivo sul Comune di Napoli il proprio risanamento (Antonio Borriello); la viva preoccupazione per il fatto che con il predissesto si sta aggravando una situazione debitoria già pesante, situazione della quale la principale causa è l’inefficienza della macchina amministrativa che determina l’incapacità nella riscossione (Iannello); l’invito a un confronto su dati reali e a produrre indicazioni concrete per la risoluzione dei problemi e invito a riunirsi congiuntamente con la commissione politiche sociali allo scopo di trovare soluzioni che alleggeriscano la gravissima crisi del settore (Russo); non considerare sufficiente il cambiamento del metodo nella previsione di bilancio perché è necessario snellire il sistema e avviare il recupero delle risorse, considerando che la tassazione incide già molto in una situazione di crisi economica, e che le scelte fatte da questa amministrazione, ad esempio su Napoli Servizi e su Acqua Bene Comune, si stanno rivelando fallimentari (Moretto); occorre una robusta riorganizzazione della macchina amministrativa e dei suoi sistemi di controllo, mentre agli operatori del sociale vanno date le risposte che attendono da molto tempo (Gennaro Esposito).












