La palla passa a Roma. Come anticipato da Campania Notizie, la commissione provinciale si è pronunciata a favore del rinvio del congresso del Partito democratico casertano. La richiesta di slittamento è già stata inviata, a conclusione della riunione terminata da pochi minuti, dal presidente Gennaro Falco alla commissione nazionale. Anche sulla scelta del rinvio del voto il Pd è di fatto spaccato in due.
La commissione provinciale è composta da 11 membri: 6, incluso il presidente, si sono espressi per lo slittamento del congresso, gli altri 5 si sono assentati in aperto dissenso con la proposta di Falco. Aprendo i lavori, quest’ultimo ha spiegato che non “ci sono le condizioni oggettive” per andare al voto il prossimo 27 ottobre. “La commissione non ha potuto dare l’ok alle liste dei candidati e non è ancora stata approvata l’anagrafe degli iscritti, per cui in queste condizioni non c’è altra soluzione che chiedere alla commissione nazionale il rinvio del congresso”. Questa in estrema sintesi la proposta di Falco, accolta positivamente dai sostenitori di Peppe Roseto, ma che ha fatto infuriare i supporter di Raffaele Vitale. Finora la partita tra le due “squadre” si è giocata proprio sul campo della data del voto. Se Roma accoglierà la richiesta di slittamento, il primo round se lo aggiudicherà Roseto. Ma proprio in questi minuti è in corso a Napoli un serrato confronto sul “caso” Caserta.
La commissione regionale per il congresso è stata chiamata in causa da quella nazionale. Dopo la decisione di Napoli, arriverà quella di Roma. Se sullo slittamento l’esito sembra ormai scontato, ancora da definire la nuova data: il Regionale, con i cuperliani in testa, è contrario allo spostamento e propenso a concedere solo 3 giorni (mercoledì 30 ottobre), altrimenti il congresso si potrebbe celebrare domenica 3 novembre o mercoledì 6 novembre (ma di sera c’è la partita di Champion del Napoli).
Mario De Michele