La Commissione Sport, presieduta da Gennaro Esposito, ha discusso dei possibili modelli di gestione dello stadio San Paolo. Alla riunione hanno partecipato anche numerosi rappresentanti di federazioni e associazioni sportive che utilizzano quotidianamente l’impianto di Fuorigrotta, il responsabile del servizio impianti sportivi Giuseppe Pulli, del servizio gestione grandi impianti sportivi Giuseppe Arzillo, il segretario generale Gaetano Virtuoso e il vice segretario generale Vincenzo Mossetti. Assente, invece, la Società sportiva Calcio Napoli, che ha informato la commissione di non poter partecipare all’incontro per concomitanti impegni.

 

A pochi mesi dalla scadenza della convenzione con la società Calcio Napoli, ha sottolineato nell’introduzione il presidente Esposito, è necessario definire un nuovo modello di gestione che contemperi tutti gli interessi coinvolti, quello pubblico all’utilizzo del bene a vantaggio della collettività, salvaguardandone la rimuneratività, la promozione della funzione socio-culturale dello sport, quello della società Calcio Napoli alla redditività e il diritto delle federazioni e associazioni sportive a fruire dello stadio svolgendo una funzione fondamentale per i cittadini.

 

Sono migliaia, infatti, coloro che ogni giorno utilizzano il San Paolo per svolgere attività sportiva, dovendosi accontentare, come hanno sottolineato i rappresentanti delle numerose associazioni e federazioni sportive, di spazi inadeguati e di una pista di atletica gravemente danneggiata dal tempo, dall’usura e dai danni causati dalla coesistenza con la società di calcio.

In altre città, ad esempio Roma, è stato spiegato sono le stesse società di calcio che utilizzano lo stadio a provvedere a proprie spese alla copertura della pista per evitare di danneggiarla, pista che, in ogni caso, andrebbe sostituita non oltre i dieci anni. Se a questo si aggiunge poi, l’impossibilità di avere a disposizione altri impianti, al centro come in periferia, si comprende quanto sia sentita come urgente e indifferibile una soluzione che tenga dentro gli interessi di tutti.

Per questo, hanno concordato i presenti, il Sindaco non può consentire che il San Paolo sia alienato o affidato a chi non rispetta gli obblighi della convenzione e che assorba tutte le risorse destinate alle strutture sportive.

Anche i consiglieri intervenuti hanno condiviso l’urgenza di un confronto preliminare con il primo cittadino, in vista della decisione finale sulla concessione che spetta al Consiglio comunale.

Le ipotesi di soluzioni possibili vanno adottate all’interno del quadro normativo esistente, mettendo subito da parte opzioni che siano in contrasto con le norme urbanistiche e che non favoriscano gli interessi di tutti (Iannello); va iniziata una grande discussione in città sul tema, anche dando voce ai cittadini con un referendum ad hoc, ma avviando un vero confronto che finora è mancato (Attanasio); lo stadio non va venduto, ma va scritta una convenzione che non sia squilibrata a favore della società di calcio, società che deve ufficializzare al Consiglio le proprie richieste (Fiola); lo sport in genere va tutelato nella sua funzione di promozione sociale e di tutela della salute dell’individuo. Bisogna scegliere un modello di gestione chiaro e con vincoli rigidi, per evitare elusioni, rispetto alle quali bisognerebbe intervenire con forza (Molisso); la società Calcio Napoli si sottrae al confronto con la commissione, che deve insistere nella sua richiesta di interlocuzione. In mancanza, vanno definite azioni forti di risposta (Sgambati); bisogna lavorare, ascoltando le posizioni del Sindaco e della società di calcio, per accrescere la funzione pubblica dello stadio, mantenendo la convenzione, ma sottolineando che il tema della promozione dello sport riguarda tutte le discipline e tutti gli impianti sportivi cittadini, a partire da quelli di periferia (Antonio Borriello); la commissione deve essere protagonista, sottoponendo al primo cittadino una proposta per uscire dalla dicotomia Sindaco-società (Castiello); va privilegiata la funzione sociale dello sport e vanno date risposte a quanti ogni giorno lavorano tra le difficoltà per garantire anche ai cittadini più disagiati la possibilità di praticare le discipline sportive. Va convocato al più presto un Consiglio comunale monotematico perché i tempi di decisione sono ristretti (Maurino).

Il segretario generale Gaetano Virtuoso ha sottolineato che il modello di gestione da scegliere implica valutazioni su progettualità che devono essere di natura politica. Le soluzioni previste dal codice degli appalti sono diverse, ma è l’organo politico, primo fra tutti il Consiglio, che deve elaborare una proposta e trovare le condizioni per dare una risposta alle diverse esigenze coinvolte. Ai tecnici, invece, spetta il

compito di tradurre in termini concreti gli aspetti progettuali elaborati, non dimenticando il richiamo della Corte dei Conti al rispetto del principio di redditività dei beni pubblici, da intendere nel senso di soddisfacimento delle funzioni proprie dell’ente, anche attraverso soggetti che svolgono una funzione sussidiaria.

Il tavolo rimane quindi aperto, ha concluso il presidente Gennaro Esposito, e per questo la commissione dedicherà all’argomento un prossimo incontro.

 

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