L’Amministrazione provinciale di Salerno è stata sciolta e secondo il presidente della Provincia, Antonio Iannone, ”l’unica motivazione potrebbe essere che è stato seguito l’esempio di Napoli dove il presidente è diventato Commissario straordinario e Giunta Provinciale e Consiglio sono rimasti in carica fino alla scadenza naturale”. Iannone è subentrato nell’incarico ad Edmondo Cirielli che si è candidato, poi eletto, al Parlamento. La conferma dello scioglimento è stata data dal prefetto di Salerno Gerarda Pantalone.
”Ho ricevuto un telegramma da parte del ministero dell’Interno che mi preannunciava la trasmissione del decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del Consiglio Provinciale”. Alla domanda su Iannone, attuale presidente, come Commissario straordinario dell’Ente, ha risposto: ”Aspetto di ricevere il decreto”. Iannone, frattanto, non si è sbilanciato: ”Aspettiamo di leggere il decreto prima di affrontare qualsiasi questione. Credo che si tratti della stessa cosa avvenuta per la Provincia di Napoli. In ogni caso, è un fatto formale. Di fatto non cambia nulla”. Iannone, da vice presidente subentrò ad Edmondo Cirielli, dichiarato incompatibile dal Consiglio provinciale in quanto la normativa vigente vieta di ricoprire contemporaneamente la carica di parlamentare e quella di presidente della Provincia. Analogo scenario si è avuto a Napoli con il passaggio di testimone dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, che optò per la candidatura alle politiche ad Antonio Pentangelo, suo vice. Non sono mancate le prime reazioni alla notizia dello scioglimento dell’Amministrazione provinciale salernitana. Per Michele Ragosta, deputato e coordinatore di Sel in provincia di Salerno, ”il decreto di scioglimento emanato dal ministro Alfano rappresenta un ‘regalo’ politico a Iannone e alla sua giunta. Nominare commissario una persona non eletta dal popolo, ma a sua volta ‘nominato’ da altri, è uno schiaffo alla democrazia. Per non parlare poi – ha aggiunto Ragosta – dei ‘benefici’ che questa nomina comporterà. In poche parole da qui a giugno prossimo, avremo un uomo solo al comando di una delle province più grandi e complesse d’Italia”. Per Maria Di Serio, segretario generale della Cgil Salerno, ”la nomina dell’attuale presidente della Provincia, Antonio Iannone, a Commissario straordinario dell’Ente rappresenta una vera e propria finzione. Sappiamo tutti che questo Commissario agirà in continuità di governo, in quanto risponde a precise linee politiche che sono quelle tracciate dal suo predecessore, Edmondo Cirielli”. ”Paradossalmente – continua il segretario – Iannone finirà col poter gestire ed amministrare l’Ente in modo ancora più libero, meno vincolato dal lavoro del Consiglio”.