Si è conclusa poco prima delle 13 la manifestazione spontanea dei circa 500 lavoratori dello stabilimento Indesit di Teverola-Carinaro (Caserta) confluiti nel capoluogo questa mattina dopo la proclamazione di uno sciopero di quattro ore. Il corteo – cui si è aggiunto un gruppo di lavoratori dell’Ixfin da aprile senza alcuna forma di sostegno al reddito dopo la scadenza della cassa integrazione e il mancato rinnovo per decisione del giudice fallimentare – si è fermato davanti alla prefettura di Caserta dopo vari momenti di tensione registrati al passaggio alla sede di Confindustria in via Roma e della Provincia in corso Trieste; i lavoratori hanno lanciato delle uova alle finestre e agli ingressi dei due palazzi e hanno provando a sfondare il portone in legno dell’ente provinciale.

Davanti alla Prefettura è stato allestito un cordone formato dai agenti in borghese e dirigenti della Polizia di Stato, molti dei quali giunti a Caserta per la visita in forma privata di questa mattina del vice-ministro dell’Interno Filippo Bubbico; sono state lanciate alcune uova ma non si sono registrati particolari momenti di tensione. Il prefetto Carmela Pagano, che ha ricevuto una delegazione formata da sindacalisti, ha poi garantito che informerà delle richieste dei lavoratori i ministeri dell’Economia e dell’Interno. La protesta è legata alle modifiche, giudicate troppo deboli da lavoratori e sindacati, del piano industriale presentato dall’azienda; originariamente erano previsti 540 dipendenti in esubero nel Casertano su 950 lavoratori in totale, poi però la società ha deciso di trasferire la produzione dei piani cottura da Fabriano a Caserta, invece che in Polonia, recuperando un centinaio di dipendenti. “Portare qui i piani cottura serve a poco – afferma Massimiliano Guglielmi, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – vogliamo nuovi prodotti che diano prospettive per il futuro ai tanti giovani lavoratori che resteranno, ben sapendo che molti dipendenti che hanno i requisiti accetteranno il prepensionamento”.

“Il Governo deve darci risposte – dice Nicodemo Lanzetta, segretario Fim-Cil di Caserta – oggi abbiamo protestato di essere compatti nella protesta e continueremo a farlo”. “Caserta non deve essere solo Terra dei Fuochi o di camorra – sostiene Antonello Accurso, leader della Uilm di Caserta – ma deve tornare ad essere Terra di Lavoro”.

 

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