Respinge tutte le accuse. E le spedisce al mittente. Giovanni Cusano si difende e va al contrattacco. In questi giorni il dirigente del Partito democratico è finito al centro di una lunga sequela di polemiche. Su di lui si sono addensate, a mezzo stampa, pesanti critiche per la mancanza di trasparenza nella gestione del tesseramento e delle primarie ai tempi in cui ricopriva la carica di segretario organizzato del Pd casertano.
“E’ il solito modo di fare – dichiara ai nostri microfoni – di chi nel partito non ha gli strumenti politici per intavolare una discussione e cerca di infangarmi utilizzando alcuni organi di informazione. Quello che mi dà più fastidio è che gli stessi che alimentano sottobanco questa campagna mediatica contro di me non mi hanno mai contestato nulla nel partito. Io credo invece che le battaglie vadano sempre condotte a viso aperto”.
Cusano non si scompone neanche di fronte alle accuse sui soldi del tesseramento e delle primarie, che secondo i suoi detrattori non sarebbero finiti nelle casse del partito. Anzi, chiama in causa altri. “Posso solo assicurare, documentazione e numeri alla mano, che ho fatto tutto alla luce del sole. Se poi c’è stato qualche ammanco oppure qualcuno ha sottratto dei fondi questo lo dovete chiedere all’ex segretario che si è dovuto dimettere in occasione delle parlamentarie (il riferimento è chiaramente a Dario Abbate, ndr).
L’ex segretario organizzativo del Pd non risparmia neanche Enzo Cappello: “Ha dimostrato di pensare sollo alle poltrone. Ogni volta che si discuteva di qualcosa era sempre pronto a alzare il dito per proporsi. La stessa cosa – tuona Cusano – è avvenuta anche per la scelta del candidato alla segreteria provinciale. Cappello ha detto a chiare lettere che si poteva trovare un accordo ad una condizione, cioè con la sua candidatura. Allora abbiamo deciso di andare avanti senza di lui, anche perché il congresso lo vinciamo noi, non ci sono dubbi”.
Mario De Michele
LA VIDEO-INTERVISTA A GIOVANNI CUSANO