AVELLINO – E’ cominciato nella tarda mattinata il completamento dell’incidente probatorio sulle tredici auto coinvolte nell’incidente che il 28 luglio scorso costò la vita a 40 persone che viaggiavano nel bus precipitato dal viadotto Acqualonga di Monteforte Irpino (Avellino) dell’A16.

Nel deposito giudiziario in cui sono custoditi anche i resti del bus, i periti nominati dalla Procura di Avellino, che coordina le indagini, e quelli delle parti, compresi i sette consulenti nominati dalla società Autostrade spa, hanno effettuato rilievi sulle auto tamponate dal bus prima della caduta nel vuoto. Nei prossimi giorni, è attesa anche la ricostruzione virtuale dell’incidente, realizzata con tecnologie all’avanguardia da parte della Polstrada di Avellino. Domani, i periti torneranno sul viadotto per completare la perizia sulle barriere del tratto in direzione Napoli dove è avvenuto l’incidente e che è tuttora sottoposto a sequestro. “La perizia è a buon punto – ha spiegato Angelo Marra, uno dei consulenti di parte civile – ma a breve bisognerà riportare in laboratorio i dati acquisiti sui reperti e creare la mappatura cinematica degli eventi”. In particolare, si tratta di stabilire con certezza l’angolo di impatto del bus con le barriere protettive del cosiddetto New Jersey. L’inchiesta della Procura di Avellino ipotizza per quattro persone i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo e per tre l’omissione in atti di ufficio.

 

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