SPARANISE – La striscia negativa causata dai disservizi del Consorzio Idrico Terra di Lavoro ai danni dei cittadini di Sparanise sembra non avere fine. Ormai si è perso il conto delle decine di richieste di interventi alla rete idrica che è stata letteralmente abbandonata a perdite e guasti. Lo schema, purtroppo, nella sua drammaticità, puntualmente si ripete ogni qual volta viene segnalata una perdita alla rete idrica.

Dal Comune di Sparanise parte subito la richiesta di intervento ma prima che il personale tecnico del Consorzio Idrico proceda alla riparazione della falla passano intere giornate, a volte anche settimane, scandite dai solleciti inascoltati che puntualmente partono da piazza Giovanni XXIII in direzione Caserta, e da decine e decine di metri cubi di acqua che finisce sprecata nelle fogne. Eppure non dovrebbe essere cosi perché il CITL, come da contratto, ha il dovere di garantire la manutenzione della rete idrica comunale, clausola che in quasi 10 anni non è mai stata rispettata in pieno. Cosi come non è stata rispettata un’altra clausola del contratto che prevede la restituzione delle somme dei canoni di depurazione e delle acque reflue. Il Consorzio incassa, tramite le bollette che recapita ai cittadini, per conto del Comune ma non restituisce le somme al legittimo beneficiario cioè al Comune. Ne è nato un contenzioso legale che ha visto il Consorzio riconoscere 592.378 euro di debiti nei confronti del Comune di Sparanise. Sembrava tutto risolto: il Consorzio si era impegnato a restituire i soldi, pagati dai cittadini e mai incassati dal Comune, con una transazione che prevedeva il pagamento rateale, a mezzo bonifico bancario, di 12 rate, ciascuna di 49.364,84 euro. Ebbene, dopo il versamento della prima rata il Consorzio si è fermato ed ha, ancora una volta, disatteso gli accordi. Insomma, è lo stesso deprecabile comportamento di menefreghismo che si manifesta con puntualità agghiacciante anche nell’adempimento degli altri doveri contrattuali. “E una situazione paradossale ed avvilente – ha detto il sindaco Sorvillo – soprattutto se si considera il ruolo di servizio pubblico del Consorzio Idrico e degli obblighi assunti nei confronti del cittadino che paga regolarmente le tasse. I vigili urbani, autentico presidio di frontiera, sono costretti a subire le giuste lamentele dei cittadini senza, però, avere responsabilità, mentre chi le ha, cioè il Consorzio Idrico, continua imperterrito con un comportamento decisamente sbagliato ”.

 

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