SANTA MARIA A VICO – Impennata Imu, Irpef e Tarsu per i cittadini di Santa Maria a Vico, che si ritroveranno presto a dover fare i conti con un consistente aumento delle tasse. “Il tutto graverà ovviamente sulle già provate tasche di una popolazione che sente già forte l’eco della crisi economica che ha investito l’Italia”: così i consiglieri Carmine De Lucia e Mimmo Vigliotti sono intervenuti in merito alla questione, decretata alla fine di ottobre  con le delibere di giunta numero 112, 113 e 114. L’amministrazione comunale ha infatti determinato le nuove tariffe per rifiuti, abitazioni e redditi personali,  con un drastico aumento delle aliquote per tutte le categorie previste. “Da una prima verifica dei dati – afferma De Lucia – ad una situazione già economicamente stressante per i cittadini, si vanno ad aggiungere aumenti vertiginosi”.

 

I due consiglieri democratici, che intendono coinvolgere le altre forze in quota Pd dell’Assise, ed eventualmente anche gli altri consiglieri di opposizione, per la preparazione di un’interrogazione in cui chiedere alla maggioranza spiegazioni per sé e per la popolazione, illustrano il quadro della situazione, confrontando le nuove aliquote, riportate nelle delibere, con i vecchi dati in loro possesso.

 

L’irpef, dallo 0,6%, viene portata al suo massimo e tocca lo  0,8 %; l’Imu su seconda casa, dato che per legge l’imposta non si pagherà più sulla prima abitazione, va invece dallo 0,76 allo 0,86 con un aumento del 14,7%. Per la Tarsu gli aumenti variano a seconda del variare delle categorie: una tariffa di 2,68 euro per metro quadro passa, considerando la stessa area, a 3,54 euro; per ristoranti, trattorie  e pizzerie si va da 6, 87 a 9,06, mentre per gli esercizi commerciali di frutta e verdura da 5,34 a 7,04. I locali industriali e artigianali pagheranno una tassa sui rifiuti di 12, 58 euro a metro quadro contro i 9, 54 precedenti. “Questi sono solo gli esempi di alcune delle categorie – interviene Vigliotti – ma per tutte, l’aumento è stato del 32%. Fanno eccezione agli aumenti solo ‘collegi’ e ‘cinema e teatro’, categorie però inesistenti a in paese. Dato il momento critico – continua il consigliere, sottolineando che questo tipo di aumenti si verifica di solito in Comuni prossimi al dissesto finanziario –  per recuperare soldi, l’amministrazione  tassa i cittadini invece di gestire bene i costi. Presentando tali aumenti a scatola chiusa, senza discussione – conclude De Lucia –  e portarli in Consiglio per approvarli, evidenzia ancora una volta che i nostri governanti intendono svuotare le istituzioni da qualunque reale forma di confronto democratico, riducendo l’opposizione, e soprattutto i cittadini, a semplici comparse”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui