NAPOLI – Momenti di tensione nel Tribunale di Napoli alla lettura della sentenza di condanna nei confronti di sette persone accusate di avere massacrato di botte Raffaele De Rosa, di 36 anni, in seguito a una lite dopo una partita di calcetto. I sette imputati sono stati condannati dal gup Luigi Giordano, al termine del processo con rito abbreviato, a pene oscillanti tra dieci e sei anni e otto mesi di reclusione.
Subito dopo la lettura del dispositivo, i familiari di alcuni condannati si sono abbandonati a scene di disperazione urlando ed imprecando; una donna ha tentato di scavalcare il parapetto del corridoio per lanciarsi nel vuoto, ma è stata bloccata dalla polizia. Il giudice è uscito dall’aula scortato dai carabinieri ed ha raggiunto il suo ufficio nella Torre B del Tribunale. Raffaele De Rosa fu percosso a sangue con calci, pugni e mazze da baseball nel maggio 2011 a Casoria (Napoli); si recò in ospedale per farsi medicare, ma riferì di essere rimasto vittima di un incidente stradale e rifiutò il ricovero. La morte sopraggiunse alcune ore dopo. Motivo del pestaggio – accertarono molto tempo dopo i carabinieri – era stato il desiderio di vendetta del principale imputato, Salvatore Abbruzzese, condannato oggi a dieci anni, che aveva litigato con Raffaele De Rosa ed il fratello di quest’ultimo dopo una partita di calcetto.