Una mozione dettagliata e puntuale. E una richiesta forte: bloccare il progetto di recupero paesistico ed ambientale ditta General Sindes. A presentarla i consiglieri comunali del Pd Francesco Capuozzo e Gaetano Esposito. I due esponenti dei Democratici ripercorrono le tappe che hanno portato all’approvazione della Delibera n. 46 del 14/07/2012 e ne chiedono l’annullamento. Ecco il testo della mozione indirizzata al presidente del Consiglio Comunale Giacomo Lombardi, che sarà discussa oggi nel civico consesso.
“Premesso che, La General Sindes è una cava dismessa appartenente alla famiglia Caturano; La famiglia Caturano ha avuto più volte problemi giudiziari, anche per questioni legate ai rifiuti tossici e all’inquinamento e ciò non è bastato all’amministrazione precedente affinché affrontasse la situazione con maggior accortezza; Attualmente è anche in corso un altro processo contro i Caturano che riguarda proprio il Comune di Maddaloni: Tribunale di Marcianise – udienza 08.10.2012 (Caturano Pietro e Caturano Luigi);nel quale Caturano Luigi è difeso dall’Avv. Iannotti, Ex assessore al Comune di Maddaloni. Il processo è il n. 45896/09. Reati: 81110 Cp, capo a, L. 210/2008: capo b, art.279, L. 152/06; capo c, art. 137, D. Leg. 152/06; capo d, 659 e 674 Cp; Pagina 2/4 La General Sindes è in contenzioso con il Comune di Maddaloni anche per aver realizzato un capannone industriale e due capannoni prefabbricati abusivamente (per i quali insiste anche ordinanza di demolizione), per non aver versato al comune di Maddaloni parte degli oneri dovuti per l’estrazione e per non avere provveduto alla prevista attività di ricomposizione ambientale.
Di conseguenza, sarebbe stato a dir poco opportuno che la concessione fosse stata subordinata alla preventiva “regolarizzazione” della situazione. Di contro, appena Caturano ha avuto approvato il piano di riconversione della cava, ha immediatamente badato a fare ricorso al TAR, nei confronti dell’amministrazione, contro l’ordinanza di abbattimento dei manufatti abusivi; Inoltre, sembrerebbe che Caturano non abbia neppure pagato i tributi comunali riguardanti la cava; Nel mese di luglio 2012, precisamente il 14.07.2012 veniva approvato in consiglio comunale il progetto di riconversione urbanistica della cava General Sindes; Alla data di convocazione di detto Consiglio comunale non erano neppure stati depositati gli atti a sostegno delle proposte deliberative consiliarie neppure era sta data un’adeguata informazione, ai gruppi consiliari, sulle questioni sottoposte al Consiglio che, comunque, venivaconvocato lo stesso senza la predisposizione e il deposito degli atti presso gli uffici preposti alla consultazione; La delibera è stata approvata nel corso del Consiglio Comunale dell’14.04.2012, nel quale erano presenti l’assessore Gennaro Iannotta, avvocato di fiducia dei Caturano che addirittura segue qualche contenzioso proprio tra il comune di Maddaloni e gli Stessi Caturano.
Solo questo, per motivi di conflitto d’interessi, avrebbe dovuto già portare all’annullamento di quella seduta; Con l’approvazione del piano di riconversione, con il solito trucco della ricomposizione ambientale, che per legge doveva farsi Pagina 3/4 Contemporaneamente all’escavazione, General Sindes potrebbe anche continuare a cavare; Tutta la zona della cava era classificata E1(agricola) e per mezzo della delibera approvata, è stata convertita in zona D9 ( Insediamenti Industriali, artigianali e commerciali all’ingrosso) per l’estensione di mq 99367 e in zona F10 (servizi annessi per una superficie di mq 33927. Tra l’altro, quest’ultima non era nemmeno una zona facente parte della cava, ma una zona limitrofa. Con quest’operazione, se prima la General Sindes era un costo, infatti, il terreno E1(agricolo) valeva pochissimo e di contro c’erano ingenti somme da investire per la mancata ricomposizione ambientale, obbligatoria per legge, dopo la delibera, con calcoli eseguito da un tecnico di fiducia, la zona vale oltre i 10.000.000,00 di Euro, di conseguenza va prestata particolare attenzione affinché tale operazione non si risolva in una semplice operazione speculativa; Considerato che, Per approvare una riconversione del genere, doveva essere resa disponibile al Consiglio comunale, per una puntuale valutazione degli indispensabili requisiti previsti dalla Legge, tutta la documentazione necessaria a dimostrare che l’attività che si andava a realizzare avesse caratteristiche di eco-compatibilità e che fosse effettivamente finalizzata al pubblico interesse. (ad esempio: strutture sanitarie o sportive, ecc..).
Mentre detta documentazione non è stata presentata e nella delibera non vi è alcuna informazione circa l’attività che sarà impiantata né tanto meno perché sarebbe d’interesse pubblico. Si evince solo un generico richiamo all’eventuale sviluppo occupazionale che non significa nulla. Qualsiasi attività ingenera sviluppi occupazionali; Il PD, I’ IDV, La SEL, La FED, L’ UDC e l’associazione “Civitasè” all’esito di detto Consiglio comunale ebbero a presentare un esposto alla Prefettura, alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, per l’invio di una commissione di accesso al Comune di Maddaloni per verificare la legittimità del consiglio citato e dei relativi atti approvati; Pagina 4/4 Che nel predetto esposto veniva anche evidenziato che la zona in questione, tra gli altri vincoli, era protetta anche dall’UNESCO per la presenza dell’acquedotto Carolino; Che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento Uff. 1° sez. Architettonica – con comunicazione, assunta al protocollo di questo comune in data 17.01.2013, inviata anche alla Giunta regionale della Campania, alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, alla società General Sindes e alla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Benevento, Caserta, Avellino e Salerno, ha espresso: “parere negativo al cambio di destinazione d’uso da zona E1 a Zona D9 dei 99.367 mq del piazzale di cava adducendo come motivazione la criticità che introdurrà la presenza e le attività dell’area industriale con il vicino sito UNESCO dell’acquedotto Carolino.
” Il Consiglio Comunale di Maddaloni Delibera Di dare mandato al Sindaco di mettere in essere ogni azione utile, compreso la richiesta di eventuali pareri tecnici, per porre all’o.d.g del prossimo consigli comunale l’annullamento in via di autotutela della predetta delibera n. 46 Del 14/07/2012: Approvazione progetto di recupero paesistico ed ambientale ditta General Sindes”, in attesa di approfondimenti ed eventuali nuove determinazioni”.