Il 17 novembre scuola e universita’ in sciopero e in piazza “con manifestazioni di centinaia di migliaia di giovani, in un fronte comune contro la ‘letteraccia’ e il diktat franco-tedesco, e il gravissimo scempio sociale che annuncia”.
Lo annuncia il portavoce nazionale Cobas, Piero Bernocchi, che spiega in una nota: “Con la ‘letteraccia’ scritta sotto dettatura della BCE e in ossequio al diktat franco-tedesco, il governo Berlusconi ha annunciato un ulteriore massacro sociale: piena liberta’ di licenziamento in tutti i settori lavorativi; trasferimento coatto di dipendenti pubblici, con l’introduzione della cassa integrazione; annullamento dei contratti nazionali e dei diritti del lavoro; peggioramento ulteriore delle pensioni; cancellazione degli effetti dei referendum di giugno; svendita del patrimonio naturale e artistico. Il centrosinistra non si oppone al disastroso progetto, a parte qualche lamento sulla liberta’ di licenziare”. Per la scuola a tutto questo, continua Bernocchi, “va aggiunto il blocco dei contratti e degli scatti di anzianita’ fino al 2014, che impone a docenti e Ata sottosalari intollerabili e la perdita di decine di migliaia di euro nell’intera carriera; la retribuzione degli insegnanti e il finanziamento alle scuole sulla base dei grotteschi quiz Invalsi, ridicolizzati davanti all’opinione pubblica nella scorsa primavera; un ulteriore massacro degli organici in una scuola-miseria impossibilitata a fornire istruzione di qualita’; la vigliacca deportazione dei docenti ‘inidonei’ (per gravi motivi di salute) dal loro lavoro a mansioni che non possono ne’ devono svolgere; l’espulsione in massa dei precari”.