“Abbiamo perso il conto degli indagati e degli arrestati tra i consiglieri regionali eletti nelle liste del centrodestra, il governatore Caldoro non può continuare a rivendicare la sua onestà quando la maggioranza che lo sostiene è ormai delegittimata dagli scandali di questi anni”.
Lo afferma il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e libertà, Arturo Scotto a proposito dell’arresto di Angelo Polverino, consigliere regionale del PDL, con l’accusa di turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli sugli appalti per le pulizie nell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta che sembrerebbe coinvolgere ditte vicine al clan dei Casalesi e a quello di Belforte.
“A questi arresti – continua il parlamentare campano – si aggiunge l’inchiesta avviata dalla Procura di Napoli relativa ad appalti truccati per la nuova residenza per studenti della Parthenope a Gianturco. In questa ulteriore vicenda di malapolitica è indagato per abuso d’ufficio e truffa il presidente del Cda dell’Adisu, Maurizio Zuccaro, già segretario cittadino del Nuovo Psi e candidato alle amministrative del 2011 a Napoli, mentre forti dubbi suscita anche la posizione del vicepresidente del Cda, Gaetano Battaglia. Tutte persone di nomina partitica e vicine politicamente al governatore della Campania. Queste ennesime accuse ad esponenti del centrodestra campano dimostrano ancora una volta come il Consiglio regionale che sostiene la giunta sia ormai compromesso e come la sua permanenza in carica sia del tutto illegittima. Caldoro non può fare come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia mentre intorno a lui il suo entourage viene raggiunto da provvedimenti giudiziari. L’unica soluzione – conclude Scotto – è rappresentata dalle dimissioni del governatore, della Giunta e della maggioranza regionale, così da tornare alle urne e ricostruire un Consiglio regionale trasparente”.