Figuravano nello stesso giorno in due posti contemporaneamente, ma a centinaia di chilometri di distanza: è uno dei casi eclatanti di incidenti stradali fittizi, venuti fuori dalle indagini condotte da carabinieri e guardia di finanza di Nola (Napoli), dal 2009 ad oggi, che hanno portato all’emissione di misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Nola, nei confronti di 16 dei 401 indagati per truffa alle assicurazioni, in quella che è stata denominata ‘operazione Jordanus’. E ancora: uno degli indagati è stato testimone, investito, o investitore dei falsi incidenti, in ben oltre 80 incidenti fittizi. Intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno aiutato a ricostruire l’intero sistema criminale per creare falsi incidenti stradali, basato su quattro associazioni a delinquere. alle quali avrebbero preso parte otto avvocati con studi che si trovano in diversi comuni del Nolano.
Insieme a loro, a capo dei uno dei sodalizi individuati, anche un faccendiere che procurava testimoni e presunte vittime, oltre alla collaborazione di medici compiacenti che falsificavano documenti e certificati. Documentazioni che, in qualche occasione, era creata anche con foto identiche utilizzate per diversi sinistri stradali, oppure radiografie di parti del corpo che non corrispondevano a quelle ‘danneggiate’ nell’incidente, e per le quali gli avvocati richiedevano l’indennizzo. In alcuni casi gli inquirenti hanno scoperto che erano gli stessi medici a farsi radiografare, per poter formare la documentazione sanitaria necessaria. E per accelerare le pratiche l’organizzazione criminale aveva anche acquistato un ecografo di ultima generazione, utilizzato in uno studio medico a Somma Vesuviana, dove si effettuavano gli esami per le false certificazioni. Tra gli indagati, però, ci sono anche un perito assicurativo ed un cassiere di un istituto di credito bancario. La maggior parte delle persone coinvolte nelle false testimonianze, e nei sinistri, risultano in diversi falsi incidenti stradali, e venivano pagati dalle associazioni criminali dai 500 ai 1000 euro (presunti danneggiati), dai 50 ai 100 euro (falsi testimoni).