Si è conclusa davanti al palazzo comunale di Caserta la marcia organizzata da parrocchie e associazioni per protestare contro il degrado ambientale. Secondo la Questura sono stati quasi 15mila i manifestanti – più di 20mila per gli organizzatori – soprattutto ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado di Caserta e provincia, ma anche gli attivisti provenienti da Caivano (Napoli) e da altri comuni del Casertano. Ad aprire il corteo, come è accaduto in quasi tutte le manifestazioni tenutesi negli ultimi due mesi, una croce portata dall’ex Vescovo di Caserta Raffaele Nogaro, con dietro lo striscione ‘Caserta vuole vivere’. Nogaro si è detto “molto soddisfatto perché finalmente la mia Chiesa ha preso l’iniziativa”, mentre per monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e Caserta, “la gente manifesta perché è stanca delle parole e vuole cambiamento; ci auguriamo che chi ha il potere faccia qualcosa”.
In corteo anche il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, che, riferendosi ai politici, ha parlato “di verginelle che manifestano dopo aver provocato lo scempio. Queste persone devono pagare”, e don Antonello Giannotti, parroco della chiesa del Buon Pastore a Caserta, tra gli animatori della protesta, secondo cui “nelle nostre terre il potere, rappresentato da politica e camorra, ha messo questa comunità sulla croce”, quindi rivolgendosi ai cittadini li ha però esortati “a comportarsi ogni giorno da persone civili, a fare la differenziata, a non gettare nulla per strada”. Molto frammentato l’universo dei movimenti. Il corteo si è svolto in modo tranquillo; lungo Corso Trieste i ragazzi dei centri sociali si sono seduti sull’asfalto ma senza creare particolari problemi, mentre gli studenti dei licei casertani e dell’Università hanno cercato di entrare nella sala giunta del comune dove a fine corteo si è tenuta una riunione tra il sindaco Del Gaudio, i parroci e le associazioni; sono dovuti intervenire gli agenti della Digos della Questura per calmare gli animi. Cinque i punti programmatrici presentati all’amministrazione. Ripristino legalità, mappatura dei territori inquinati e bonifiche, controllo della filiera alimentare, divieto di attingere per l’irrigazione di terreni agricoli ai pozzi dichiarati contaminati e no alla prosecuzione delle attività di cave e cementificio. “Questi tavoli di confronto si riuniranno periodicamente”, assicura il sindaco Del Gaudio. Il corteo è partito da piazza Pitesti e ed è giunto davanti al palazzo della prefettura, in piazza Vanvitelli.
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