Nelle prime ore di questa mattina, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, la Squadra Mobile di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa da G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, per i reati di omicidio volontario, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare organizzazione di stampo mafioso, nei confronti di quattro persone, ritenute affiliate al sodalizio camorristico denominato dei Casalesi, fazione Bidognetti.

I quattro sono gravemente indiziati dell’omicidio di Domenico Motti, avvenuto il 31 agosto1993 a Carinaro (CE). Il provvedimento restrittivo rappresenta l’esito di una accurata indagine, suffragata dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che ha portato all’individuazione del grave fatto di sangue. Secondo le risultanze investigative, i vertici del gruppo Bidognettti decisero l’eliminazione di Motti perché questi, affiliato all’organizzazione, stava tentando di allontanarsene. Pertanto, anche come monito per tutti i proseliti sull’inviolabilità del vincolo associativo, ne venne decisa l’esemplare eliminazione, affidando a un amico fidato dell’uomo l’incarico di attirarlo, con il pretesto di un appuntamento, in una trappola, al fine di agevolare la fase esecutiva dell’omicidio. Il Motti, portatosi sul luogo convenuto, fu brutalmente ucciso a colpi di pistola calibo 7,65 da un altro complice, che fu l’esecutore materiale del crimine. Le univoche risultanze investigative hanno permesso di delineare i ruoli dei singoli indagati e gli specifici compiti assegnati a ciascuno di essi.

 

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