Nella serata di ieri, la Squadra Mobile ha eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli – Ufficio esecuzioni Penali, nei confronti di Pietro Fontana, nato a S. Cipriano d’Aversa (CE), dovendo espiare un residuo pena di 7 mesi per associazione mafiosa.

Fontana era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta nell’ottobre 2008 in esecuzione di un decreto di fermo emesso nei confronti di alcuni esponenti del gruppo stragista di Giuseppe Setola.

In particolare, secondo le indagini, l’uomo, titolare di un’officina meccanica, era soggetto stabilmente “a disposizione” del clan “dei Casalesi” al quale, date le sue competenze professionali, era affidato il compito di elaborare le autovetture rubate utilizzate dall’organizzazione per la commissione di diversi reati.

Il ruolo di Fontana nell’ambito dell’organizzazione camorrista, oltre che attraverso attività tecniche, veniva confermato dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra i quali Domenico Bidognetti, Alfonso Diana e Oreste Spagnuolo.

Proprio quest’ultimo, rivelò che anche le vetture utilizzate durante il periodo di latitanza da Setola e dal suo gruppo stragista, furono elaborate e truccate da Fontana, il quale, per tali motivi, era stato condannato ad una pena complessiva di 4 anni per associazione mafiosa, di cui 3 anni e 5 mesi erano stati già sofferti in regime di custodia cautelare in carcere.

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