Circa 500 lavoratori dello stabilimento di Marcianise della Jabil, multinazionale americana del settore della manifattura elettronica, stanno protestando nei pressi dello snodo autostradale di Caserta Sud per protestare contro l’annuncio di 440 esuberi (su 750 dipendenti) annunciati ieri sera dall’azienda ai sindacati. I lavoratori, che erano in cassa integrazione già da due anni – ha riferito Massimiliano Guglielmi, segretario generale della Fiom di Caserta – chiedono un incontro in Prefettura per portare la vertenza nella sede del Ministero dell’Economia il più presto possibile. In pochi minuti si è formata una coda di auto di circa tre chilometri con il traffico che è letteralmente impazzito e con disagi anche per la circolazione in autostrada. Sul posto sono immediatamente giunte pattuglie di polizia e carabinieri.

Per Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore Ict, “è gravissima” la decisione della direzione della Jabil di attuare “un piano di ristrutturazione aziendale che prevede 440 licenziamenti su un totale di 750 dipendenti a Marcianise (Caserta)”. “La Fiom – aggiunge Turi – esprime la sua totale contrarietà al piano dell’azienda. La fabbrica di Marcianise – ricorda – è l’ultima unità produttiva della Jabil rimasta in Italia”. “Due anni fa l’azienda decise di chiudere la fabbrica di Cassina de’ Pecchi e di licenziare tutti e 320 i lavoratori, che ancora oggi sono in presidio permanente ai cancelli dello stabilimento. Con questo annuncio viene inferto un ulteriore, durissimo colpo a un’industria strategica del settore Ict. Proprio per difendere e rilanciare quello che rimane dell’information and comunication technology nel nostro paese, la Fiom ha proclamato per il 12 dicembre lo sciopero generale del settore con manifestazione davanti alla Presidenza del Consiglio dei ministri”.

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