Sarebbe giunto ad una svolta il caso della donna uccisa e data alle fiamme, il cui corpo semicarbonizzato era stato trovato la sera del 28 ottobre nel cagliaritano, vicino alla diga sul Cixerri. Si tratterebbe di una donna di oltre 60 anni, di un paese dell’hinterland cagliaritano, e non di una giovane proveniente dall’est Europa come fin dal ritrovamento del corpo era stato fatto credere ai cronisti.
L’identificazione della vittima sarebbe avvenuta grazie agli esami effettuati nei laboratori cagliaritani del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, i cui biologi hanno effettuato alcune comparazioni del Dna con i parenti di una donna vista per l’ultima volta il 27 ottobre. Il quotidiano L’Unione Sarda anticipa un nome, Maria Irene Sanna, 64 anni, che pero’ non e’ stato ancora ufficializzato dagli inquirenti, i quali mantengono un riserbo strettissimo che potrebbe preludere, oltre che all’identificazione della vittima, anche a quella dell’assassino. Durante l’autopsia, effettuata lunedi’ scorso, erano emersi elementi importanti per le indagini. Anche il ”depistaggio” dei cronisti, attraverso il ripetuto riferimento alla giovane eta’ della vittima, avrebbe fatto parte di una precisa strategia investigativa.