Approda al Teatro Civico 14 di Caserta lo spettacolo Re Sacerdote e Profeta scritto e interpretato da Maurizio Igor Meta vincitore del Premio Landieri 2013 con la motivazione: “Per un’interpretazione agile, diretta, dai toni essenziali, asciutta, per un monologo ben recitato, dove parole e attore camminano insieme”. Il lavoro teatrale, diretto da Cinzia Sità, calcherà le scene del teatro di vicolo della Ratta sabato 7 (ore 21.00) e domenica 8 dicembre (ore 19.00). La messa in scena sarà anticipata dalla presentazione del libro contenente la drammaturgia scritta da Maurizio Igor Meta, pubblicato da Caracò editore nella collana “Teatri di Carta”, che si terrà venerdì 6 dicembre 2013 (ore 18.30) presso la Libreria laFeltrinelli di Caserta (Corso Trieste 154-156),alla presenza dello stesso autore, della scrittrice Marilena Lucente e del Direttore del Teatro Civico 14 Roberto Solofria.
Re Sacerdote e Profeta è una storia semplice, un frammento di vita. Aldo è un rapinatore di banche, un “professionista”, agisce secondo dieci regole fondamentali che non tradisce, perché «fare una rapina è un lavoro, un mestiere, un mestiere duro». Una giostra vorticosa annuncia i componenti della Banda per l’assalto al portavalori… Claudio ’O Nonno, Roberto Bob l’Attore, Giuvann’ l’Industriale, Ugo ’O Professore, Silvio Assopigliatutto e Ciccio l’Alfista. Un valzer ondeggiante ci trascina nell’adrenalinico “colpo perfetto” tra spaccate e doppie in contemporanea. I versi in rima ci spingono nell’inferno dell’Opg, ospedale psichiatrico giudiziario. Scorriamo la vita di Aldo tra quelle mura che fanno da cornice allo “scontro” con Mastrogiorgio, metà infermiere e metà picchiatore. Ed è proprio lì che avviene la “rivelazione”. È lì che Aldo diventa Re Sacerdote e Profeta… È lì che espia le sue malefatte… Tutto ciò che appare sulla scena è il vuoto della scena stessa, non si riconosce né un tempo né un luogo: tali categorie si rivelano nell’azione di Aldo e nella capacità evocativa che ne deriva. Il lavoro di Maurizio Igor Meta nasce da un’approfondita ricerca sulla fenomenologia del crimine degli anni ’70, spinta nel presente fino a toccare le realtà degli Opg, attraverso l’analisi condotta direttamente sul campo a partire dalle testimonianze concrete degli internati. «Tutto è cominciato cinque anni fa – ci racconta l’autore – nel 2008, dopo aver incontrato un ex rapinatore “professionista” di banche. […]Ho conosciuto la sua esperienza di vita: dai suoi inizi fino all’Opg. Non faceva il suo “mestiere” perché disadattato o per soldi o per contestare una iniqua distribuzione della ricchezza. Non mi ha mai parlato di emarginazione o di avidità o di politica. Era semplicemente la sua vita».
Re Sacerdote e Profeta fa parte di “Forever Young?”, un progetto residenziale nel quale la Corte Ospitale effettua una selezione delle giovani compagnie, tra le più interessanti e innovative del panorama nazionale, e offre loro un luogo in cui gli artisti trovano una casa, una sala prove, un teatro, un confronto.