Intanto, verrà inaugurata invece sabato 7 dicembre, dal primo cittadino e dall’assessore al Turismo, Pasquale Napoletano, la mostra “Più Luce”, che presenta le opere di tre interessanti artisti italiani delle ultime generazioni: Davide Bramante, Francesco De Molfetta e Marco Lodola.
L’esposizione, inserita nel “XIV Leuciana Festival – Christmas Event”, diretto dall’attore/regista Pierluigi Tortora, è il brillante risultato del lavoro di tre artisti che usano differenti linguaggi dell’arte contemporanea per esplorare le percezioni dell’umano del terzo millennio. Dalla citazione delle sovrapposizioni delle cattedrali mediterranee, alle iconologia luminose per finire alla scultura iconoclasta, questi tre artisti aprono uno spaccato estremamente interessante di quella che è la visione dell’arte del terzo millennio.
Davide Bramante nasce a Siracusa il 7 Novembre 1970. Nel 1999, è tornato a vivere a Siracusa dopo tredici anni trascorsi tra Torino, Roma, Bologna, Milano e New York. Diplomatosi presso l’Istituto Statale d’arte di Siracusa ha poi approfondito le sue conoscenze presso l’Accademia “Albertina” di belle arti di Torino (Diploma di Laurea in Scenografia) e l’Accademia “Fidia” di belle arti di Cosenza. Le sue mostre sono hanno abbellito le principali città italiane (Napoli, Torino, Roma, Milano, Catani…) e del mondo (New York, Il Cairo, Miami, Amsterdam, Southampton…).
Francesco De Molfetta è nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora tuttora. Ha conseguito la maturità artistica, frequentato la facoltà di Lingue e Letterature staniere e nel contempo si è diplomato in regia teatrale. Da allora insegna Laboratorio e Mimica teatrale, ha anche disegnato lampade/sculture per l’arredo e ha realizzato quattro cortometraggi in pellicola (tuttora in distribuzione) vincendo l’ambito premio dell’Ambrogino d’Oro (celeberrimo premio milanese) e una menzione della critica per l’opera The River-run. In teatro ha diretto cinque spettacoli teatrali, tra cui un’assistenza al Piccolo Teatro con Lamberto Pugelli. Ovviamente oltre a tutto questo Francesco è anche un talentuoso scultore.
Marco Lodola è nato a Dorno (Pavia). Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano, e conclude gli studi discutendo una tesi sui Fauves, che con Matisse saranno un punto di riferimento per il suo lavoro, come anche Fortunato Depero ed il Beato Angelico. Sue opere sono state esposte a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam, Boca Raton, Miami e a New York.
Come scrivono i curatori dell’evento, Nicola Pedana e Massimo Sgroi: “Il senso della luminosità di artisti come Davide Bramante, Marco Lodola e Francesco De Molfetta appartiene più allo spazio interno dell’anima che alle contrapposizioni quantiche, quell’inner space ballardiano in cui avviene tutto ciò che inferisce all’essere umano. La trasformazione del mondo in luci ed ombre così nettamente contrapposte provoca la vertigine dello spiazzamento e, quanto più la mente umana cerca di comprenderne i contrasti, tanto più esse si rivela inadeguata ed al limite della follia. Più che alla Lodola e De Molfetta, usano l’opera per affermare la volontà non distruttiva della comunicazione della distruzione del mezzo medialico o la negazione della sua falsa luminosità Bramante, sua forma comunicativa, illuminandola, appunto, dall’interno e cercando, proprio attraverso il contrasto di luci e di ombre, la verità”.
La mostra avrà come punto di partenza il Museo di Arte Contemporanea della Città di Caserta, in via Mazzini e da lì si estenderà sia sul territorio cittadino che in luoghi istituzionali, come Il Palazzo di Città, per contaminare il territorio urbano della luce che attraversa l’arte contemporanea.