‘Umanamente mi dispiace moltissimo per l’esperienza che sta vivendo Alfonso Papa. Come uomini e come cattolici non possiamo certamente gioire per la sua condizione e tuttavia la giustizia deve compiere il suo corso. Senza giustizia non si va da nessuna parte.
A dirlo, in un’intervista all’emittente Lunaset che ne ha diffuso una sintesi, il capo della Procura di Napoli Giovandomenico Lepore che torna a parlare del caso Papa dopo le accuse del Pdl alla magistratura. Lepore ribadisce che nei confronti del parlamentare pdl adesso ai domiciliari nella casa dei suoi genitori al Vomero: Non c’e’ stato alcun accanimento da parte dei pm, cerchiamo soltanto di agire secondo il buon senso. Mi pare strano – ha aggiunto il procuratore – che si continui a criticare in questa maniera il nostro operato come se da parte nostra vi fosse un accanimento o interesse a colpire un determinato soggetto. Abbiamo inoltrato al gip la richiesta di emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Tale provvedimento e’ passato al vaglio del Parlamento che ha riconosciuto non soltanto l’insussistenza del ‘fumus persecutionis’ ma ha detto di si’ all’arresto”. ”Anche il Riesame – ha proseguito Lepore -, d’altra parte ha confermato che sussistevano gli elementi per l’arresto”. Sul diverso trattamento per Marco Milanese parlamentare del Pdl ex consigliere del ministro Tremonti per il quale nonostante la richiesta d’arresto da parte della Procura, il Parlamento ha espresso parere negativo, Lepore ha replicato: ”Anche per Marco Milanese la nostra Procura ha chiesto l’arresto. Da parte nostra quindi c’e’ stata uguale condotta. Ma nel caso di Milanese non vi e’ stata l’autorizzazione del Parlamento e questo non e’ dipeso da noi”. E ancora, sul memoriale di Papa che racconta che la vita in carcere e’ terribile, il capo della Procura risponde cosi’: ”Il carcere e’ un luogo di restrizione. E’ come un malato che si trova costretto a letto e sta male perche’ non puo’ muoversi. Il carcere non e’ un albergo di prima categoria con piscina ma un luogo pena”. Infine sulla politicizzazione dei magistrati: ”La smettano – replica Lepore -, di dire che siamo toghe rosse, grigie nere. La nostra toga e’ ‘nera’ perche’ ce lo impone il diritto. Ma la legge e’ uguale per tutti. Nella nostra Procura si lavora tantissimo e anzi colgo l’occasione per ringraziare tutti gli operatori della giustizia, compreso il personale amministrativo. A tutti quelli che lavorano nei nostri uffici il vero riconoscimento per gli sforzi sovraumani che svolgono per portare benefici alla popolazione e rendere un servizio ai cittadini”.