Due aziende zootecniche in cui si allevano bufale sono state sequestrate nel Casertano su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere per reati in materia ambientale e per gravi carenze igienico-sanitarie. In altri due allevamenti, per gli stessi fatti, sono stati invece posti i sigilli a aree delimitate; i titolari di tutte le aziende stati denunciati. Ai controlli, durati due giorni ed effettuati nell’ambito delle attività previste dal Protocollo di Salvaguardia Ambientale della provincia di Caserta, hanno preso parte la Capitanera di Porto di Napoli attraverso il personale dislocato negli Uffici Locali Marittimi di Castel Volturno e Mondragone, e il Corpo Forestale di Caserta.
Le aziende sono dislocate nei comuni di Grazzanise e Santa Maria la Fossa. All’esito degli accertamenti, nelle due aziende poste sotto sequestro che si estendono su una superficie di 9 e 11 chilometri quadrati, è emerso che le acque di lavaggio della sala mungitura, con quelle miste agli escrementi degli animali, ad altri liquami e reflui zootecnici, confluivano attraverso apposite pompe in un canale di scolo che poi finiva nel fiume Volturno e quindi in mare; in una delle due è stato inoltre rinvenuto inoltre un deposito di liquami non autorizzato nel quale c’erano carcasse di capi bufalini in avanzato stato di decomposizione e di età diverse.