Le scuse di Gianluigi Guarino pubblicate ieri (17 dicembre ndr) su Casertacè sono false più delle calunnie che mi ha vomitato addosso nel precedente articolo del 6 dicembre. E certo non mi hanno convinto a ritirare la querela. Questo giornalista, che a parer mio non da lustro alla professione, è stato costretto dalle evidenze dei fatti ad ammettere che le notizie da lui pubblicate in precedenza erano false: mi aveva addebitato addirittura una citazione della Corte dei Conti per malversazioni ed episodi di malaffare e clientelismo! Ciò nonostante ha perseverato, anche in questo articolo, nel suo tentativo di infangare il mio nome facendo intendere, questa volta, che ‘l’azione di responsabilità’ di cui pubblica copia delle prime pagine, sia stata promossa dal Tribunale. Eppure anche il peggior studente di diritto sa che quella è una tipica azione da contenzioso civile, in cui una parte privata interviene contro un’altra, come quando si è coinvolti in un incidente stradale o in una problematica economica.

Il Tribunale compare nella funzione di arbitro chiamato a giudicare chi ha ragione e chi torto, non certo come chi “promuove” l’attività giudiziaria, come invece viene affermato dal Guarino”. Dunque anche in quest’articolo a me pare chiaro il prosieguo dell’intento diffamatorio, realizzato attraverso una voluta e cosciente distorsione della realtà. Ma non posso non confessare il piacere che ho provato nel constatare, tra le righe, la materializzazione, nella scrittura sincopata e a tratti sconnessa, delle contorsioni di rabbia che il Sig. Guarino ha patito quando ha dovuto ammettere che s’era sbagliato e che le accuse di mala gestione rivolte all’amministrazione attuale non avevano niente a che vedere con quest’altra vicenda. La quale ha per oggetto esattamente quanto da me già esplicitato nella querela e nel precedente comunicato stampa, ovvero pretese relative ai pregressi rapporti economici con l’ex socio privato (SMA spa) della SMA Campania. Naturalmente il Guarino si è guardato bene dal chiarire questo aspetto, come, del resto si è guardato bene dal riferire che a metà del 2011, quando fui sostituito nell’organo di amministrazione, la SMA Campania era l’unica tra le società miste regionali, senza debiti, senza stipendi arretrati e in perfetta regolarità contributiva. L’accanimento persecutorio nei miei confronti, il permanente cattivo gusto di pubblicare una fotografia che ritrae anche mia figlia, allora minorenne ed un’altra mia parente, violando la privacy di due persone estranee, le parole finali del commento che sembrano travasare bile e veleno in quantità industriale mi fanno pensare che la mia reazione deve aver infastidito non poco sia l’autore delle calunnie che, probabilmente, qualche suo ispiratore.

Non so se il Guarino sia semplicemente una persona triste, che non ha altro modo di dare un senso alla propria esistenza, se non aggredendo il prossimo, oppure se sia uno che agisce a comando di quei gruppi imprenditoriali e di quelle aree politiche a cui sono orgoglioso di dare molto fastidio. Insomma se si tratta di un “problema politico” o, più semplicemente, di quella miseria intellettuale e morale che spesso s’incontra in ambienti anche molto diversi. Ci sia o meno qualcuno dietro il suo starnazzare, pensi lui a star tranquillo e a non agitarsi, perché la querela non l’ho banalmente “minacciata”, ma l’ho già presentata, senza agitarmi affatto: martedì pomeriggio, 10 dicembre 2013, alle ore 19.55, presso il Comando dei Carabinieri di Maddaloni. Ed ora ne riceverà debita informazione anche l’Ordine dei Giornalisti, da cui già in passato il predetto Guarino è stato sospeso per la sua fin troppo “disinvolta” maniera di (dis)informare.

Giosuè Bove


 

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